
di Marcello Spimpolo
Al termine di un campionato vinto a man bassa e soprattutto alla fine di una finale vissuta fino all’ultimo minuto, la Gran Sasso Rugby centra meritatamente la storica promozione in Serie A.
Di fronte al grande pubblico del “Fattori” (più di 2mila gli spettatori presenti) i padroni di casa partono male, accumulando un passivo di 6 a 0 dovuto a due piazzati di Pizzinato. Si vede subito che i grigiorossi aquilani sono contratti, a differenza dei rossi trevigiani che giocano rilassati forti del vantaggio di 22 a 5 conseguito all’andata.
I veneti sono una gran bella squadra, quadrata, che occupa bene il campo e la cui mediana dà l’impressione di sapere sempre cosa fare del pallone alternando il gioco degli avanti a dei precisi e ficcanti calci a scavalcare la prima linea di difesa della Gran Sasso.
Quest’oggi, però, un preciso e puntuale Santillo si fa trovare sempre pronto su queste giocate trevigiane che quindi non mettono in grande difficoltà la difesa aquilana.
In questa fase però, più che gli attacchi dei trevigiani, a mettere in difficoltà la Gran Sasso è…la Gran Sasso.
I giocatori sono bloccati dalla tensione e si ha l’impressione che se l’azione di Stodart che l’aveva portato in meta non fosse stata viziata dall’aver calpestato la linea laterale (fallo giustamente rilevato da arbitro e guardialinee), sarebbe stato un colpo decisivo per incanalare nella direzione dei trevigiani le sorti della partita.
Lo scampato pericolo dà invece la scossa ai grigiorossi di Rotilio che con due piazzati di Andrea Banelli si porta sul 6 a 6.
Da qui in poi inizia un’altra partita con solo una squadra in campo e prima della fine del primo tempo Federico Angeloni trasforma in meta una lunga azione sui 22 avversari.
La prima frazione di gioco si chiude così sull’11 a 6 per la Gran Sasso.
Nell’intervallo, coach Rotilio incoraggia i suoi, dà loro delle dritte sul tipo di gioco da effettuare nella ripresa, ed i ragazzi aquilani tornano in campo consapevoli di poter realizzare quelle tre mete necessarie al punto di bonus e quindi alla promozione.
Il primo a dare il la è l’esperto Dario Pallotta che dopo soli sette minuti si invola sulla fascia e con una splendida veronica si libera dell’ultimo difensore e realizza una bellissima meta personale.
I grigiorossi non rallentano il ritmo, sfruttando anche i giusti cambi effettuati dalla panchina, e mettono sotto pressione la retroguardia trevigiana con una serie di percussioni degli avanti spesso fermate da azioni fallose che portano a mischie chiuse per la Gran Sasso.
A seguito di una di queste, arriva la meta di mischia che porta il punteggio sul 21 a 6. A quel punto, per la promozione, si aprono due strade : portare a casa 3 punti da un calcio di punizione per andare a quel più 18 che servirebbe per ribaltare il passivo dell’andata, o cercare la quarta meta che darebbe il punto di bonus.
I ragazzi di Rotilio scelgono la seconda strada, la più difficile, ma i fatti danno loro ragione.
Spendendo tutto quello che hanno in corpo, sbagliando anche tanto in termini di scelte di gioco e di errori di manualità (leggi passaggi in avanti) continuano però ad avere il pallino del gioco in mano e tranne qualche sporadica risalita del campo, i trevigiani non mettono mai in serio pericolo la linea di meta aquilana. Il massimo che riescono ad ottenere è calciare un drop verso i pali grigiorossi, drop che però si stampa sul palo! Evidentemente ci vuole anche un pizzico di fortuna per vincere le finali…
Scampata anche questa, i ragazzi di Rotilio si reinsediano stabilmente nella metà campo avversaria e,finalmente, a 6 minuti dal termine, capitan Giampietri, dopo una splendida azione corale, marca alla bandierina la meta che significa promozione in serie A.
Da lì in poi è gran difesa a tutto campo per impedire al Tarvisium di avvicinarsi all’area di meta ed infatti il massimo che porteranno a casa i trevigiani sarà un piazzato di Pizzinato allo scadere che fissa il punteggio sul 29 a 6.
La scelta di calciare quella punizione ai più è incomprensibile visto che, con le quattro mete segnate, la Gran sasso ha ormai incamerato il punto di bonus che la porta sul 5 a 4 nella somma dei due incontri, ma la decisione dei trevigiani mette in confusione anche il quartetto arbitrale che, a partita terminata, deve riunirsi a centro campo per sancire non solo il risultato ma anche che è la Gran Sasso ad ottenere la promozione in serie A.
Possono così iniziare i festeggiamenti per il popolo grigiorosso che corona con la promozione un bellissimo campionato.
A fine partita coach Rotilio, travolto dai festeggiamenti, ci tiene a sottolineare che “la vittoria è tutta dei miei giocatori, perchè i generali fanno le strategie ma i soldati vincono le battaglie!”
E con questa massima militare (d’altra parte Rotilio è un maresciallo…) si allontana portato in trionfo dai suoi ragazzi.
Da parte nostra non possiamo far altro che fare i nostri complimenti a lui, ai suoi giocatori ed ai suoi dirigenti visto che sono stati in grado di regalarci l’unica gioia di questa annata rugbystica.
GRAN SASSO RUGBY – RUGGERS TARVISIUM 26-9 (11-6)
Tarvisium: Dugo, Tocanne (22′ st Quercini), Furlan, Galleschi, Stodart, Pizzinato, Tosone (18 st’ Tosone), Lila, Durigon, Lionieri (27′ st Franzin), Mattarucco (18′ st Amadio), Pavanello, Fagotto (9′ st Magnoler), Zonin, Buso. A disp.: Vergani, Longo. All. Favaro/Bovo.
Gran Sasso: Santillo, Pallotta (39′ st Carpente), Giampietri, Feneziani (4′ st Mancini R.), Mistichelli, Banelli, Brandizzi, Parisse, Pattuglia (8′ st Santavenere), De Rubeis, Mancini M. (39′ st Di Paolo), Angeloni, Guerriero (37′ st Ciancarella S.), Ciancarella S. (22′ st Mannucci), Mandolini (11′ st Rossi). All. Rotilio.
Marcatori: 1′ cp Pizzinato; 10 cp Pizzinato; 13′ cp Banelli; 18′ cp Banelli; 30′ mt Angeloni non tr. Banelli; 47′ mt Pallotta non tr. Banelli; 58′ mt non tr. Banelli; 74′ meta Giampietri non tr. Banelli; 40′ cp Pizzinato.
Arbitro: Mancini di Frascati.
Note: giornata di sole, terreno in perfette condizioni, spettatori 2000 ca.
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