Villa Dorotea, Cobas risponde

2 giugno 2013 | 16:40
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Villa Dorotea, Cobas risponde

«Nel rispondere alle inutili polemiche sollevate dalla segreteria provinciale dell’Ugl Sanità sulle note diffuse a mezzo stampa da questa organizzazione sindacale circa la vicenda dei lavoratori della struttura sanitaria di Villa Dorotea, la Confederazione dei Comitati di Base dell’Aquila ribadisce che non perderà altre occasioni per parlare quando in gioco ci sono gli interessi dei lavoratori, quando essi stessi, sentendosi ingannati, ci sollecitano direttamente a farlo e soprattutto perché noi siamo i lavoratori». A dichiararlo è l’esecutivo provinciale Confederazione Cobas L’Aquila.

«Non serve – si legge nella nota – nemmeno ricordare infatti, perché è ben noto a tutti coloro che conoscono la storia del sindacalismo di base, che nessuno di noi Cobas fa il mestiere di sindacalista di professione, nessuno di noi cobas usufruisce di distacchi, permessi o altri privilegi sindacali ma non siamo altro che gli stessi lavoratori che tentano di tutelare i propri diritti.

In merito alla questione in oggetto ci chiediamo come altro possa chiamarsi se non precariato, il passaggio di 12 unità infermieristiche dalle dipendenze della solida Villa Letizia srl ad una cooperativa che fino a ieri si occupava di altri servizi».

«Certamente – si legge ancora nella nota – sulla carta il rapporto di lavoro resta a tempo indeterminato ma tutti ben sanno e possono giudicare senza giochi di parole, cosa significa nella realtà diventare dipendenti di una cooperativa la cui lunghezza di vita societaria resta tutt’altro che certa e determinata così come la sede effettiva di lavoro. Per noi l’operazione è e resta un’operazione di esternalizzazione del lavoro come sempre più spesso avviene, per tagliare i costi del personale, nel settore sanità privata e in tanti altri settori, con la complicità dei sindacati che firmano tali accordi e con la sottesa minaccia della perdita totale del posto di lavoro».

«Se – continua la nota – tutto è stato così trasparente nella vicenda, così come sostenuto dalla segreteria provinciale dell’Ugl Sanità, non comprendiamo come mai nessun documento ufficiale sulla cessione del ramo di azienda e sul consenso di Regione/Asl per la convenzione sui posti letto sia stato consegnato alla data attuale ai dipendenti e ci chiediamo anche come mai la questione attualmente è nelle mani dei legali dei lavoratori che in tribunale avranno ampiamente la possibilità di spiegare dal punto di vista giuslavoristico ciò che è stato siglato dai sindacati firmatari e dalla proprietà».

«Infine – conclude l’esecutivo – possiamo ritenerci così “farneticanti”, come sostenuto dalla segretaria provinciale Ugl, se ad alcune lavoratrici di Villa Dorotea, presentandosi ieri e oggi sul posto di lavoro, è stato impedito dalla proprietà di prendere il regolare servizio? Ci chiediamo dove viva la signora Giuliana Vespa, forse invece di fare colte disquisizioni, dovrebbe essere più informata, stare più vicina ai lavoratori, in mezzo a loro per ascoltare meglio i loro problemi, tutto sarebbe più chiaro anche per lei».