
di Xavier Jacobelli
Alla fine, ha vinto Allegri. Il livornese era e rimane l’allenatore del Milan, nonostante Berlusconi volesse al suo post Seedorf, giocatore in attività con il Botafogo, sprovvisto di qualunque esperienza alla guida di un club nonchè del patentino per diventare allenatore in prima di una squadra di serie A. Ma, si sa, questo è il Paese dove, per troppi, le regole sono un fastidioso optional da eliminare. Preceduta da un milione di parole inutili, la cena di Arcore ha sciolto il nodo che Berlusconi stesso aveva fatto. L’unico a voler cacciare Allegri era il presidente onorario: Galliani ha fatto da scudo umano al tecnico, la squadra e i tifosi si sono schierati compatti al suo fianco. A notte fonda, la decisione che manda in tilt la Roma.
CHI SCENDE. La società capitolina, intrappolata da Allegri e dal Milan, vive giorni agitati. In un colpo solo e per giunta a favore della Lazio, ha perso la finale di Coppa Italia, l’ingresso in Europa League e la possibilità di contendere la Supercoppa di Lega alla Juve. Tifosi in rivolta, Baldini pronto ad andarsene al Tottenham, Sabatini accusato di essere laziale, Pallotta di fare il presidente oltre Atlantico, cioè di non farlo. Blanc, Garcia e Bielsa sono i nomi della rosa di alternative ad Allegri. E meno male che era tutta colpa di Zeman.
CHI SALE. Il Monaco di Claudio Ranieri e del molto ricco signor Dmitri Rybolovlev, secondo Forbes al posto n.118 della classifica degli uomini più facoltosi del mondo. essendo accreditato di un patrimonio personale di 8 miliardindi euro. La squadra cara al Principe Alberto ha preso Radamel Falcao pagandolo 60 milioni di euro, Joao Motinho, James Roriguez e Ricardo Carvalho. E non è finita: Rybolovlev vuole anche Marchisio, per il quale ha offerto 25 milioni alla Juve e Boateng, proponendo 15 milioni al Milan. Per ora ha ricevuto due no, ma c’è tempo.
29.999.990 EURO. E’ stato chiesto a Sandro Mencucci, amministratore delegato della Fiorentina, se questa somma sia sufficiente per cedere Jovetic alla Juve. Risposta lapidaria: “No, occorrono 30 miliono di euro. Non uno di meno”. Il che la dice lunga sul braccio di ferro in corso fra viola e bianconeri, come se non bastassero le legnate che, periodicamente, Diego Della Valle tira a John Elkann e non per motivi calcistici. Le possibilità sono tre: o la Juve scuce tutto il denaro chiesto dalla Fiorentina o il montenegrino finisce in Inghilterra o resta a Firenze.
280.000.000 EURO. Per comprare tutta l’Inter, non accontentandosi del pacchetto azionario di minoranza, li ha messi sul piatto Erick Thohir, 43 anni, magnate indonesiano alla testa di un gruppo che conta 120 mila dipendenti e dispone di solidissime basi finanziarie, grazie alle svariate attività imprenditoriali del multimilionario titolare. Moratti nicchia, ha chiesto altri sette giorni di tempo, ma l’IndoInter non è né una chimera né una boutade. La società sconta un’esposizione di 150 milioni di euro, altri 80 milioni di euro di passivo saranno certificati a bilancio il 30 giugno. L’Inter ha bisogno dell’ossigeno di Thohir nella stessa misua in cui l’indonesiano ha fiutato l’affare: entrare in uno dei club più famosi del mondo approfittando della situazione di oggettiva difficoltà dell’attuale proprietario.
ZIO PAPERONE. A cinquant’anni, José Mourinho ha assicurato una vita tranquilla alle prossime dieci generazioni della sua famiglia, oltre alla fama imperitura derivantegli dai 22 trofei allineati in bacheca, fra titoli nazionali e internazionali vinti in Portogallo, Inghilterra, Italia e Spagna. Ora ha ufficialmente riguadagnato Stamford Bridge, la casa del Chelsea, “il posto dove mi amano”. E dove intascherà 48 milioni di euro nei prossimi 4 anni. Florentino Perez a Madrid l’ha già dimenticato: il presidente del Real, rieletto e felice, sostiene che Ancelotti sia il migliore. Ma, se il Psg non libera Carletto, alla Casa Blanca può andare Heynckes che domani svela il suo futuro.
L’UOMO RAGNO. Walter Zenga, 53 anni, è stato esonerato dall’Al Nasr, la squadra degli Emirati Arabi Uniti piazzatasi al sesto posto in campionato. L’ex grande portiere dell’Inter e della Nazionale aveva ancora un anno di contratto, ma ha pagato anche i turbolenti rapporti con alcuni mezzi d’informazione locali. Eriksson è stato sondato per prenderne il posto, ma ha risposto picche.