Cisl Abruzzo: «Allarme sanità privata»

5 giugno 2013 | 14:51
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Cisl Abruzzo: «Allarme sanità privata»

«Dopo circa 5 anni di Governo e Commissariamento della sanità abruzzese ancora si stenta ad intravvedere la luce in fondo al tunnel di una sanità che eroghi una soddisfacente qualità dei servizi in un contesto di risanamento di bilancio». Lo afferma il delegato regionale della Cisl con delega alla Sanità, Davide Farina.

«Infatti – aggiunge – oltre alle quotidiane vicissitudine della sanità pubblica che sistematicamente siamo chiamati ad affrontare e testimoniare sia nella vesti di semplici utenti che di rappresentanti degli operatori del settore, siamo alle prese con l’ormai annosa e delicata problematica della sanità privata che vede sempre più a rischio prestazioni da erogare e livelli occupazionali da garantire. Sanità privata che ha visto, di anno in anno, sempre più ridurre i propri budget senza vedere una contestuale riorganizzazione che ne garantisse la sostenibilità. Politica che il Commissario Chiodi ha basato solo ed esclusivamente sul concetto ragionieristico del taglio lineare senza che in questi 5 anni abbia dimostrato di avere un’idea diversa e più efficiente di ciò che questo comparto della sanità dovesse realizzare».

«Così – rileva Farina – nell’anno 2013 ha ulteriormente ridotti i budget della psicoriabilitazione del 10%, del 5% del settore della residenzialità anziani, dell’ospedalità privata del 10%. Mentre per il settore della riabilitazione dei disabili permane un sinistro silenzio che non lascia presagire nulla di buono. Si ricorda – avidenzia Farina – che questo nevralgico settore della sanità è da anni allo sbando senza nessun tipo di programmazione sanitaria che ne dettasse i percorsi di continuità assistenziale. Di contro ha visto sempre più depauperare il proprio patrimonio economico che nel 2007 ammontava ad oltre 100 milioni di euro ed oggi ne conta meno di 70».

«Indiscrezioni vorrebbero che per il 2013 sia previsto un taglio aggiuntivo del 10%. Qualcuno lo addebita all’applicazione della [i]spending review[/i], ma ciò risulta impossibile visto che il Dl 95/2012 non lo prevede. Altre voci propendono a imputare questa decurtazione generalizzata alla volontà politica di finanziare con un nuovo accreditamento altre 4 strutture del settore della riabilitazione. Ma anche ciò – a parere della Cisl Fp – sarebbe impossibile tenuto conto sia del decreto commissariale che blocca eventuali nuovi autorizzazioni ed accreditamenti in mancanza di un preventivo piano di fabbisogno, che del parere contrario del tavolo di monitoraggio nazionale che nella riunione dell’8 aprile scorso ha evidenziato, in un passaggio del verbale la ‘[i]richiesta di chiarimenti sul rilascio di nuove autorizzazioni quando il fabbisogno individuato risulta inferiore a quello definito dall’attuale dotazione delle strutture private[/i]’».

«Altro aspetto incomprensibile – aggiunge Farina – è come mai nonostante la vigenza del Decreto Commissariale 52 del novembre 2012 sul fabbisogno regionale delle prestazioni sanitarie extraospedaliere in ambito residenziale e semiresidenziale, ad oltre 8 mesi di distanza e con l’urgenza data dall’atavico ritardo, non gli si dia concreta attuazione pianificando e negoziando con gli erogatori privati volumi e tipologie di prestazioni previste dal fabbisogno? Peraltro, tale passaggio sarebbe propedeutico all’Accreditamento Istituzionale definitivo delle strutture che rappresenta altra nota dolente, tra le altre inadempienze, che il tavolo di monitoraggio nello scorso aprile rimarca sottolineando il continuo ritardo della Regione Abruzzo che rimanda di anno in anno la sua attuazione».