Acerbo: «La ‘casta’ cresce»

6 giugno 2013 | 19:16
Share0
Acerbo: «La ‘casta’ cresce»

«Oggi, come concordato dalla conferenza dei capigruppo con il solito accordo trasversale, è stato licenziato in commissione il provvedimento che prevede l’incompatibilità tra la carica di assessore e quella di consigliere.

Praticamente una maniera per bypassare la riduzione decisa dal governo Monti del numero dei consiglieri regionali.

Insomma 6 consiglieri eletti dovranno dimettersi per fare gli assessori e così subentreranno altrettanti non eletti». A dichiararlo è il consigliere regionale Prc Maurizio Acerbo.

«Già – continua il consigliere – era discutibile la riforma montiana che invece di tagliare i privilegi ha ridotto il numero dei privilegiati e ha caricato la riduzione dei costi della politica sulle forze minori. Infatti la riduzione del numero dei consiglieri innalza le soglie reali di sbarramento e sostanzialmente sfavori sec le formazioni più piccole diminuendo la rappresentatività politica e territoriale del Consiglio. Ora questi virtuosi della truffa aumentano il numero di nuovo ma solo a beneficio della coalizione vincente che usufruirà quindi di un doppio premio di maggioranza».

«Ovviamente – aggiunge Acerbo – è stata respinta la mia proposta di finanziare questo aumento dei costi degli organi politici diminuendo le indennità di assessori e consiglieri. Ricordo che questa operazione costa 640.000 euro annui e che sarebbe più sensato prevedere che siano reperiti diminuendo proporzionalmente le indennità (cosa che comunque va fatta e su cui tornerò alla carica)».

La morale della favola – sottolinea Acerbo – è che la casta regionale ha deciso di non discutere in consiglio nell’ultima seduta possibile importantissime questioni legate alla legge regionale ma in compenso Convoca un consiglio straordinarie per aumentare le poltrone. Il tutto è davvero triste se pensiamo che erano all’esame della commissione e pronte per arrivare in aula proposte di legge su questioni come la doppia preferenza di genere (che non si capisce perché debba valere per i comuni e non in Regione), il collegio unico regionale, il doppio turno o la soglia per usufruire dell’abnorme premio di maggioranza».

«Particolarmente – aggiunge il consigliere – surreale che si riprenda dia comuni la norma sull’incompatibilita degli assessori ma non quella elettorale. Faccio presente che la legge elettorale regionale ha lo stesso difetto del porcellum, cioe’ quello che il presidente Napolitano e la Cassazione hanno definito “abnorme” premio di maggioranza».

«In un sistema non più bipolare Pdl e Pd con relativi satelliti intendono prendersi magari anche con meno del 30% il 60% del consiglio e ora ci aggiungono anche 6 poltrone in più».