
di Antonella Calcagni
É avvilente, ma la trattativa tra Comune e Governo somiglia molto, forse troppo, agli estenuanti tira e molla fra clienti e venditori dei Souk. Un miliardo subito? No. A rate? E per quest’anno quanto mi dai? E soprattutto, all’Emilia quanto hai dato?
L’emendamento che deve avere ancora il via libera del senato assicura 1,2 miliardi a rate dal 2014. Il problema è la cassa dell’anno in corso. Occorrono 376 milioni per aprire i cantieri (pari al primo Sal). La battaglia della senatrice Stefania Pezzopane è tesa dunque ad ottenere liquidità.
Intanto ha depositato un ordine del giorno per riavere i 98 milioni di euro (gettito dell’anno in corso per l’aumento dei bolli destinata all’Aquila) assegnata al Tesoro. Se la cifra dovesse tornare nelle casse aquilane, basterebbe un’anticipazione di 276 milioni di euro per quest’anno. Europa permettendo. Se ne riparlerebbe poi nella legge di Stabilità. Per lo Stato una bazzecola. La vita, invece, per gli aquilani.
La Pezzopane spera di poter ottenere le cifre in tempo per l’approvazione del Dl al Senato che dovrebbe esserci martedì prossimo. Intanto da Letta domani andrà il governatore Gianni Chiodi. «Che sia lui a parlare con Errani per farsi dare le risorse non spese dell’Emilia – rilancia la Pezzopane ancora poco convinta che la soluzione prospettata l’emendamento “scippa Emilia” sia la cosa giusta – nel contempo Giorgio De Matteis potrebbe parlare con Giovanardi. Basta con i grilli parlanti».
Ce n’è anche per Silvio Berlusconi che di colpo torna a parlare dell’Aquila «forse per fare da apripista a Chiodi». «Se concorda con noi sulla necessità del miliardo, perché non si è fatto vedere in Senato? – chiede la Pezzopane – Che lavori con noi».
La senatrice vede il bicchiere mezzo pieno. «Quanto avuto è un inizio – spiega – Si partiva da zero. Abbiamo portato a casa la deroga al patto di stabilità per 30 milioni di euro per tutti i comuni del cratere. Unendoci all’Emilia. Vittoria anche sul fronte dell’assistenza alla popolazione. Sulle macerie non abbiamo ottenuto il via libera per l’Asm, ma ciò si potrà fare senza una legge».
Soddisfazione per la proroga dei precari: «Ho tenuto ferma la commissione per due ore perché non arrivava la bollinatura della Ragioneria. Senza quelle due righe andavano a casa i precari anche della Provincia. Ho chiesto al ministro Saccomanni e ai parlamentari di venire all’Aquila».
Intanto le parole di Berlusconi hanno suscitato una scia di consensi: per Corrado Ruggeri e l’opposizione in Comune si tratta di una dimostrazione di concretezza. Dopo i soldi di Berlusconi ricordano, solo chiacchiere e promesse. «Sostegno pieno a Berlusconi» giunge da Guido Quintino Liris, secondo cui «L’Aquila e il cratere confidano nel potere contrattuale e nella grande influenza che Silvio Berlusconi ha nei confronti di questo Governo».