Abruzzo, sequestro di beni per un milione

10 giugno 2013 | 13:33
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Abruzzo, sequestro di beni per un milione

Beni per un milione di euro sono stati sequestrati oggi da Polizia e Guardia di Finanza. Si tratta di tre corpi di fabbrica situati in via Salara, a Pescara, e due appezzamenti di terreno a Capestrano (L’Aquila), intestati a tre componenti della famiglia rom Spinelli, composta da 37 persone.

Per il capostipite, Cristoforo Spinelli, classe 1939, si contano reati dal 1956 al 2010 (reati contro il patrimonio e droga) mentre gli altri due proprietari risultano la figlia Adelaide e la nuora Rosina.

«L’udienza di confisca, durante la quale si deciderà anche sulla richiesta di nove misure di sorveglianza speciale, è fissata per il 21 giugno» Lo hanno annunciato oggi il questore di Pescara Paolo Passamonti e il comandante provinciale della Guardia di finanza del capoluogo adriatico Mauro Odorisio.

Come per gli altri sequestri avvenuti fino ad oggi da parte delle forze dell’ordine è stata applicata la normativa antimafia, che consente di sequestrate e poi confiscare patrimoni accumulati illecitamente da pregiudicati ritenuti socialmente pericolosi. Anche stavolta, come in casi precedenti, è stato appurato che i nomadi non svolgevano attività lavorativa, pur disponendo di patrimoni ingenti.

Gli accertamenti hanno riguardato l’intero clan, e quindi si sono protratti a lungo. Polizia e Guardia di finanza annunciano che i controlli proseguiranno, anche in altri contesti, e si stanno riprendendo in esame anche vecchi sequestri di beni, che poi sono stati restituiti, muovendosi sulla base della nuova normativa.

I sequestri attuati fino ad oggi riguardano beni per 32 milioni di euro, con 113 misure di sorveglianza speciale. Per circa 13 milioni di euro di beni si è anche arrivati alla confisca e presto cominceranno gli sgomberi.

«Voglio complimentarmi con il comando provinciale della Guardia di finanza di Pescara e con gli agenti della Questura di Pescara per l’importante operazione che ha consentito di porre fine alle attività illegali di un’organizzazione criminale, che rischiava di rafforzarsi in modo ancora più pericoloso sul territorio, con il sequestro di beni per oltre un milione di euro. Questo importante risultato è stato possibile grazie all’efficienza e alla professionalità delle indagini». Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano.

«Un successo – aggiunge Pagano – che rende più sicuro il nostro territorio e che dà più forza alle istituzioni impegnate per contrastare la criminalità e l’illegalità con la prevenzione».