Doppia preferenza di genere, «Un passaggio obbligato»

10 giugno 2013 | 17:34
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Doppia preferenza di genere, «Un passaggio obbligato»

«Nel Consiglio regionale di domani presenterò degli emendamenti che andranno a modificare la L.R. 9/2013 prendendo come riferimento il progetto di legge 514/2013 (in allegato) non approvato nella Commissione competente. Si tratta della modifica della legge elettorale regionale per l’introduzione della doppia preferenza di genere, come accade già per le elezioni provinciali e comunali. Un passaggio obbligato per scardinare il sistema, gli emendamenti abbatteranno il muro di ostilità manifestato in modo bipartisan in consiglio regionale, eccezion fatta per i consiglieri d’accordo con la modifica». Lo afferma la consigliera regionale Nicoletta Verì.

«La doppia preferenza – scrive la consigliera – favorisce il riequilibrio delle rappresentanze di genere, consentendo una maggiore partecipazione delle donne ai momenti decisionali all’interno delle istituzioni, che in una democrazia compiuta dovrebbero rispecchiare la composizione della società che rappresentano. La possibilità di esprimere una doppia preferenza di genere contribuirà a valorizzare il determinante e prezioso contributo delle donne nella Res pubblica, ad includere competenze e punti di vista nei luoghi strategici, in cui vengono assunte le decisioni. Non si tratta di “quote rosa”, ma di una opzione facoltativa, una possibilità in più di uguali possibilità ai nastri di partenza».

«L’auspicio – conclude Nicoletta Verì – è che l’opportunità offerta venga colta. Sono convinta che sarebbe un risultato importante non tanto per le donne, quanto per la qualità della vita dell’intera società. Auspico che i colleghi in seno al Consiglio regionale possano concepire l’accesso delle donne in politica come una risorsa, nel particolare momento storico che stiamo vivendo. In tal senso la sfiducia verso la politica e le istituzioni, come hanno dimostrato gli ultimi dati sulla crescita dell’astensionismo alle elezioni politiche e amministrative, potranno essere colmate con la presenza femminile».