Ricostruzione, Chiodi: «L’errore è politico»

10 giugno 2013 | 19:24
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Ricostruzione, Chiodi: «L’errore è politico»

Sulla ricostruzione dell’Aquila «l’errore è politico perché si è pensato di affrontare una problematica di assoluta emergenza con l’ordinaria amministrazione e questo, si è visto, porta al pantano». Lo ha detto il governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi, al termine dell’incontro con il premier Enrico Letta, nel quale ha riferito che «la situazione di stallo delle procedure è dovuta alla realizzata volontà di cambiare le regole in corso» e che questo stato di cose, «iniziato quasi un anno fa e dovuto esclusivamente a questioni di carattere politico e non tecnico, rischia oggi di gettare nello sconforto i cittadini e di cancellare ogni speranza di rivedere ricostruite le città terremotate dell’Abruzzo in tempi ragionevoli».

«Con decisione – ha continuato Chiodi – ho portato la sua attenzione sulle mie forti preoccupazioni in relazione al possibile e inaccettabile allungarsi dei processi di ricostruzione, con conseguenze disastrose di ordine sociale ed economico per i cittadini abruzzesi interessati, anche alla luce delle azioni politiche sino ad oggi messe in piedi che sono state oltremodo fallimentari».

Per Chiodi, «la cosa su cui deve impegnarsi il governo nazionale, è garantire risorse certe e costanti per i prossimi anni, dopo che quelle stanziate con il governo Berlusconi si stanno per esaurire dopo aver garantito la prima emergenza e la ricostruzione fuori i centri storici».

«Il presidente Letta si è però mostrato ottimista, confidando nell’allentamento dei vincoli europei e, quindi, nella possibilità – ha concluso Chiodi riferendo dell’incontro – che per l’anno prossimo possano essere individuate le relative risorse».