
Al via questa mattina, con le requisitorie dei pm Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, l’ultimo atto della sanitopoli abruzzese, che il 14 luglio 2008 portò all’arresto di Ottaviano Del Turco, allora governatore della Regione Abruzzo, decapitando l’intera Giunta.
Con il duro riassunto accusatorio della Procura, dopo due anni di dibattimento e quasi cinque dagli eventi, il processo è alle battute finali.
Il pm Bellelli, nel riassumere all’esordio i fatti, ha voluto sottolineare che in questi anni «si è tentato di spostare il processo in altri ambiti», riferendosi al grande interesse mediatico che ha riscosso la vicenda, ma «in quest’aula c’é stata grande lealtà processuale, tutti hanno collaborato e siamo certi – ha proseguito mostrando la carta costituzionale – che la legge è uguale per tutti, che qui comanderanno i codici e la nostra serenità si affida a queste regole».
Il quadro accusatorio, secondo la Procura, inizia con la giunta di centrodestra del governatore Giovanni Pace, ma poi prosegue quando nel 2005 le elezioni furono vinte dal centrosinistra di Del Turco. «Questi due gruppi di potere – ha insistito Bellelli – hanno elementi in comune. Le mani sulla sanità pubblica abruzzese furono una costante, ci fu una continuità tra le giunte di centrodestra e di centrosinistra per quello che poi è stato chiamato ‘il partito dei soldi‘».
La sanitopoli abruzzese ha condotto a processo 25 imputati con vari reati quali associazione per delinquere, corruzione, abuso di ufficio, concussione, falso e truffa. Mentre in aula è assente Del Turco, il suo grande accusatore, ex patron della clinica privata “Villa Pini” di Chieti, Vincenzo Angelini, si è fatto vedere davanti all’ingresso dell’aula, ma non è entrato in udienza.
Il pm Bellelli ha focalizzato il suo intervento sulla figura dell’ex manager della Fira, finanziaria regionale, Giancarlo Masciarelli. «Lo scempio del denaro pubblico è stato studiato con meccanismi raffinatissimi da Masciarelli – ha detto il pm Bellelli – voluti sia dalla prima che dalla seconda giunta. In questo sistema sono stati i servi ad essere gratificati, con l’annullamento dei settori pubblici virtuosi. Ma se la Regione Abruzzo con Masciarelli ha effettuato una prima cartolarizzazione dei debiti della sanità sotto la giunta Pace di centrodestra, con la seconda cartolarizzazione sotto Del Turco questa cartolarizzazione è stata più perfida, infida e vile della prima».
Nell’iniziale tratteggio della figura di Vincenzo Angelini, Bellelli ha spiegato che «tra le due giunte c’é la riconferma dei favori alla sanità privata a danno dei soldi pubblici, con una corruzione bipartisan» ha concluso il pm Bellelli.
La sentenza di primo grado del processo è prevista per il prossimo 18 luglio. Lo ha annunciato il presidente del Tribunale collegiale di Pescara, Carmelo De Santis, prima dell’inizio della requisitoria da parte dei pubblici ministeri. La sentenza era stata fissata, nei giorni scorsi, al 19 luglio. Il presidente ha spiegato che la sentenza sarà preceduta da brevi repliche.