
Il gip del Tribunale dell’Aquila,
Giuseppe Romano Gargarella, si è preso un termine per decidere
le sorti di due nuovi indagati nell’ambito del processo alla
Commissione Grandi Rischi: l’ex capo della Protezione civile e
sottosegretario nonché commissario per l’emergenza sisma nel
2009, Guido Bertolaso, e l’ex assessore regionale al ramo,
Daniela Stati, per i quali è stata richiesta l’archiviazione
dalle accuse di omicidio colposo e lesioni colpose.
Se nascesse, il processo “Grandi rischi 2” sarebbe una
propaggine di quello già concluso in primo grado con una
condanna di sette esperti che avrebbero dato false
rassicurazioni agli aquilani prima del sisma del 6 aprile 2009,
una sentenza che ha fatto il giro del mondo.
Gargarella ha ascoltato tutte le parti, tra cui le parti
civili che si oppongono alla richiesta di archiviazione del pm
Fabio Picuti e chiedono al giudice l’imputazione coatta, ossia
di imporre al pm la richiesta di rinvio a giudizio o, in
alternativa, di disporre nuove indagini.
In aula ci sono stati
anche momenti delicati perché alcune parti hanno chiesto
l’aggravamento del capo di imputazione a omicidio volontario,
mentre il pm Picuti è rimasto fermo sulla linea
dell’archiviazione e ha chiesto al magistrato, in caso di
imputazione coatta, di specificare quali aspetti di indagine
dovrà approfondire.
Secondo Picuti non ci sono elementi per un rinvio a giudizio
della Stati e di Bertolaso. A carico dei due era stata aperta
un’inchiesta parallela a quella principale dopo la pubblicazione
su un giornale online di una telefonata intercettata nell’ambito
dell’inchiesta sul G8 della procura di Perugia.
Nella
registrazione audio si sente l’ex sottosegretario affermare
all’assessore di voler convocare la riunione per un’operazione
mediatica con cui tranquillizzare la gente.