
E’ ripresa questa mattina presso il tribunale di Pescara la requisitoria dei Pm Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio per il processo sulle presunte tangenti nella sanità abruzzese all’ex governatore Ottaviano Del Turco e ad altri 24 imputati.
Giampiero Di Florio ha affrontato il tema delle mazzette che Angelini avrebbe consegnato a Del Turco e al suo staff.
«Se contestualizziamo le attività legislative sanitarie o il riordino dei piani sanitari o ospedalieri in Abruzzo e l’attività del potere politico, ci sono straordinarie coincidenze che confermano la validità delle accuse di Angelini – ha detto in udienza Di Florio – Prelievi in contanti, telepass per Collelongo sia di Angelini sia di Del Turco, tutto coincide, tutto torna. Angelini ha sempre un movente per dare delle tangenti e le sue dichiarazioni sono affidabili anche quando dice di aver incontrato Del Turco o gli altri anche quando non porta materialmente soldi con sé».
Il Pm ha suggerito alla Corte di mettere in fila tutte le prove cartacee e ignorare le accuse di Angelini «perché tanto tutto torna lo stesso. Non c’é una sbavatura. E quando non ci sono i riscontri telepass che coincidono vuol dire che le tangenti sono state date o a Roma o a Pescara».
Il primo a prendere la parola è stato il pm Giampiero Di Florio che ha ripreso il suo discorso dalla proiezione di alcune slide in cui vengono ricostruite nel dettaglio le presunte mazzette. Il pm incrocia le ricevute dei telepass delle auto di Angelini e di Del Turco, quelle degli autisti, le fatture, i tempi di percorrenza per Collelongo, i giorni dei prelievi e della presunta consegna per arrivare ribadendo anche oggi che «tutto collima. Non c’è nessuna sbavatura nel racconto di Angelini».
Sullo schermo allestito all’aula 1 sono state proiettate, tra l’altro, anche le foto delle mele scattate il 2 novembre 2007 a Collelongo. Il pm ha evidenziato che la foto è stata scattata 6 minuti dopo che Angelini è uscito da casa di Del Turco: «Angelini non è andato a Trasacco a comprare le mele è salito in macchina e ha fatto le foto». Di Florio ha poi aggiunto che «dal 14 luglio 2008 sono passati tanti anni, ma non c’è una lettura alternativa di questa ricostruzione che noi abbiamo fatto, la cui bontà è stata confermata dai periti del tribunale. Avete agli atti una ricostruzione diversa? No. Si sa solo che nella busta non c’erano le mele, ma le noci e forse qualche castagna. Dicono – ha ironizzato il pm – che tre noci al giorno fanno bene, non le mangio, non lo so se hanno il mallo».
Per quanto riguarda, poi, la foto numero 94 ci sarebbe, secondo il procuratore, proprio l’ex presidente Del Turco ritratto insieme ad Angelini.
Cosa di cui non si sarebbe accorto nessuno, nessun perito e nessun avvocato, in questi tre anni.
Il pm è poi tornato sulla datazione delle fotografie, ribadendo, come confermato dai periti del Tribunale, che sono state scattate tra le 16.46 e le 18.01. Le 16.46 è l’ora in cui Angelini sarebbe arrivato a Collelongo, le 18.01 l’ora in cui sarebbe ripartito. Per l’accusa, dunque, la consegna del denaro sarebbe avvenuta tra le 16.46 e le 18.01. Tali orari, per Di Florio coincidono perfettamente con le ricevute telepass dell’auto dell’imprenditore.