
«Il Comune deve tempestivamente risolvere il problema delle cosiddette aree bianche. Sono anni, infatti, che i cittadini sono costretti a rivolgersi al Tar per vedere riconosciuti i propri diritti. La conseguenza è che, oltre al danno, si determina anche la beffa, poiché gli onerosi compensi per spese legali sono a carico delle casse comunali e, dunque, degli stessi cittadini». Lo scrive in una nota il consigliere Roberto Tinari.
«Dal dicembre 2012 – scrive il consigliere – la legge regionale relativa, che consente anche eventuali aumenti di cubatura nelle realizzazioni edilizie, è in attesa di essere recepita. Da un lato, dunque, l’amministrazione è costretta a sanzionare e reprimere, anche stornando dal servizio ordinario, all’uopo, tre unità di Polizia municipale, dall’altra determinando una sospensione dei diritti. Un vero e prorprio paradosso».
«Il recepimento della legge regionale – conclude Tinari – e la normazione delle aree a vincolo decaduto comporterebbe, peraltro, anche la possibilità, per molti cittadini, di sanare situazioni relative alla realizzazione di manufatti abitativi provvisori su queste aree, oltre al già citato vantaggio dovuto all’abbattimento delle costosissime spese legali per avvocati e commissari».