Carceri: «Stop ai mini-manicomi»

13 giugno 2013 | 20:24
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Carceri: «Stop ai mini-manicomi»

«A 35 anni di distanza dalla legge Basaglia siamo ancora in una situazione per cui l’unica cosa che si fa è quella di costruire un ‘mini-manicomio‘ a Ripa Teatina (Chieti). Al contrario, l’auspicio è che la legge 57 del 2013, in base a cui entro il primo aprile 2014 gli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) dovranno chiudere, venga applicata nel migliore dei modi, concentrandosi sull’assistenza territoriale». E’ quanto chiedono alla Regione la Cgil Abruzzo e il comitato StopOpg.

A lanciare l’allarme sulle le sorti delle persone con problemi di salute mentale sono stati, nel corso di una conferenza stampa, il segretario della Cgil-Fp, Carmine Ranieri, Angela Scottu, della segreteria regionale Cgil, e il portavoce del Forum salute mentale del comitato StopOpg, Alessandro Sirolli.

In particolare il sindacato e il comitato chiedono la revoca della delibera di Giunta numero 102 del 2013, relativa alla realizzazione del ‘mini-Opg’ di Ripa Teatina, al costo di 3,6 milioni di euro, e la modifica della delibera 231 del 2012, nella parte in cui si prevede che le strutture penitenziarie potranno ospitare, in apposite camere detentive, le persone dimesse dagli opg.

Cgil e StopOpg pretendono, inoltre, chiarezza sul numero dei pazienti e sull’attuale collocazione: «Inizialmente, stando ai dati riferiti dalla commissione parlamentare per l’efficacia e l’efficienza dell’Ssn – hanno sottolineato – erano 31, passati poi a 22 in base ad una comunicazione della Regione. La delibera che ha introdotto il mini-opg di Ripa parlava di 18 persone, mentre ultimamente ci hanno comunicato 12 pazienti. Dove sono le persone che mancano all’appello e come sono state curate?».

«I soldi necessari per la realizzazione della struttura di Ripa Teatina e gli 800mila euro che la legge 57 ha stanziato per l’Abruzzo potevano essere utilizzati per potenziare il territorio. D’altronde – hanno concluso i sindacalisti – è dimostrato che il prodotto di una ‘struttura-contenitore’ è un paziente a vita, mentre quello dell’assistenza territoriale è una persona che vive normalmente».