Maturità, bufale e gaffe ministeriali

13 giugno 2013 | 12:57
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Maturità, bufale e gaffe ministeriali

Notti intere passate a contemplare pagine internet, F5 ossessivi sui forum “giusti”, telefonate agli amici per fare il punto della situazione. L’ultima notte prima degli esami di moltissimi maturandi trascorre così, tra computer e cellulari. Un comportamento che è in grado di produrre un unico risultato: occhiaie in stile zio Fester della famiglia Addams e stress fino alla punta dei capelli.

Di leggende pre-esame ce ne sono migliaia. Puntualmente qualche giorno prima della maturità, se non durante la fatidica notte che la precede, iniziano a circolare in rete le presunte tracce che i maturandi si troveranno di fronte nei giorni degli scritti. Peccato che in realtà si tratti soltanto di bufale, smentite alla prova dei fatti il giorno successivo. Non è mai successo, infatti, che le tracce circolate in rete fossero delle anticipazioni reali. A spiegarlo è Skuola.net, che, attraverso i suoi archivi, ricostruisce i casi più clamorosi, alcuni dei quali hanno creato tanto scalpore da far intervenire il ministero dell’Istruzione.

LA BURLA DI GABRIELE D’ANNUNZIO – Nel 2010 un sito internet pubblicò le presunte tracce della prima prova diverse ore prima del suo inizio, con tanto di logo e codici ministeriali. Stando a quanto affermato dal portale, i maturandi si sarebbero dovuti cimentare in un’analisi del testo relativa alla poesia ‘I pastori’ di Gabriele D’annunzio. Probabilmente quella sera migliaia di studenti si riversarono sui loro manuali di letteratura per ripassare al meglio qualche particolare sulla vita del poeta. Proprio grazie a questo, un maturando fece notare che i quesiti sul testo erano stati ripresi pari pari da un libro di letteratura. Bufala svelata e tempo perso per molti.

{{*ExtraImg_142691_ArtImgRight_300x199_}}Il giorno dopo si scoprì definitavemente che la vera traccia per la prova di analisi del testo era relativa a un testo di Primo Levi tratto dalla prefazione de ‘La ricerca delle radici’, ma intanto il caso era montato. Il ministero fu così costretto a diramare un [url”comunicato stampa”]http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs210610_ter[/url] per comunicare ufficialmente che le presunte tracce erano «assolutamente false».

SENECA CONTRO SENECA– L’anno successivo, il 2011, oggetto di bufala non fu la prima, ma la seconda prova degli studenti del liceo classico. A detta di un blog per studenti i maturandi classici avrebbero dovuto affrontare una versione di latino di Seneca dal titolo: ‘Il tuo sangue non sgorga da un corpo incolume’. La notizia si diffuse rapidamente tramite diverse agenzie stampa e il ministero dell’Istruzione fu costretto ad intervenire nuovamente per precisare che «la presunta traccia di latino» pubblicata da quel sito e «ripresa da alcune agenzie di stampa è assolutamente falsa». «Si tratta – aggiunse il ministero – di invenzioni che si ripetono identiche ogni anno, prive di qualsiasi fondamento». Infatti il giorno dopo i maturandi del liceo classico affrontarono una versione sì di Seneca, ma dal titolo: ‘Il vero bene è la virtù.

In entrambi i casi i presunti vati del web giustificarono le bufale affermando che era stato il ministero, a causa della soffiata, a cambiarle notte tempo. Peccato che il vecchio plico cartaceo con cui venivano consegnate le tracce aveva bisogno di tempo per essere stampato e veniva recapitato sigillato alle caserme delle forze dell’ordine.

Anche oggi, con le tracce trasmesse per via telematica, è praticamente impossibile entrare in possesso delle stesse prima dell’inizio degli esami. Infatti, dopo essere state formulate, queste vengono conservate nei server del ministero e protette da password lunghe, molto complicate e a prova di hacker. Una è in possesso delle scuole e l’altra è all’interno della scrivania del ministro dell’Istruzione, dove è destinata a rimanere fino alle 8.30 del giorno degli scritti.

LE GAFFE MINISTERIALI – La storia dell’esame più temuto, tuttavia, non è fatta solo di bufale, ma anche di disattenzioni da parte del ministero. Negli ultimi anni alcune tracce delle prove scritte della maturità sono infatti arrivate sui banchi dei candidati con gaffe e approssimazioni. A fare una rassegna dei presunti errori è sempre Skuola.net.

Risalirebbe al 1987 uno dei primi errori della maturità. Il refuso riguarderebbe una prova scritta dell’istituto d’arte nella quale sarebbe stata attribuita a Simone Martini “L’allegoria del buono e del cattivo governo”, il cui autore è invece Ambrogio Lorenzetti.

{{*ExtraImg_142692_ArtImgLeft_300x187_}}Il record degli strafalcioni secondo Skuola.net va tuttavia alla maturità 2008. La gaffe più eclatante fu nell’intestazione di una delle tracce della prima prova, quella relativa al testo di Montale “Ripenso il tuo sorriso”. La poesia venne erroneamente presentata come se fosse rivolta a una donna, attraverso il riferimento al ruolo salvifico e consolatorio svolto dalla figura femminile, ma il destinatario dei versi del poeta era uomo. Lo stesso anno venne anche contestata una disattenzione sulla seconda prova per il liceo classico, in particolare si parlò di una presunta parola mancante in una versione di greco di Luciano. Contestati, sempre nel 2008, anche presunti strafalcioni in un testo di inglese per gli studenti delle scuole superiori a indirizzo turistico.