Stop doppia preferenza, «Consiglio monosessuato»

13 giugno 2013 | 18:49
Share0
Stop doppia preferenza, «Consiglio monosessuato»

«Considero una vittoria l’aver impedito l’inciucio sull’aumento dei consiglieri. Era una misura talmente fondamentale per garantire la governabilità che ci hanno rinunciato appena ho posto la questione che si coprissero i maggiori costi diminuendo le indennità». A sottolinearlo, attraverso una nota, è il consigliere regionale Prc Maurizio Acerbo.

«In realtà – prosegue il consigliere – va detto che trattandosi di una norma che esula dalla legge elettorale potrà essere riproposta nei prossimi mesi. Le vere vittime della decisione di non modificare la legge elettorale entro i termini statutari sono le donne perché non potrà più essere posta in votazione la proposta della doppia preferenza di genere. I consiglieri e assessori uscenti temono la concorrenza delle donne e hanno eretto un muro trasversale contro una norma che già vige per i comuni».

«Che sarebbe stata utile una norma che favorisse la democrazia paritaria – argomenta Acerbo – lo dimostra il fatto che nell’attuale consiglio regionale sono state elette solo tre donne con le preferenze (Sclocco, Verì, Stati), le altre attraverso il “listino” abolito nei mesi scorsi. La sacrosanta abolizione del “listino” renderà ancor più monosessuato il Consiglio visto che non si è voluta introdurre la doppia preferenza. Tengo a precisare che non si tratta di una norma proposta all’ultimo momento perché il sottoscritto da anni ha depositato una legge sul tema a cui si è aggiunta di recente quella condivisa con le colleghe Sclocco e Petri».

DONNE RESTANO MOBILITATE PER PREFERENZA DI GENERE – Intanto le donne restano unite e reclamano a gran voce il rispetto delle promesse fatte e non mantenute: la modifica alla legge regionale già richiesta con 6.000 firme dalle donne di “[i]Se non ora quando[/i]”, dalle consigliere e alcuni consiglieri regionali e dalla Commissione Pari Opportunità e che non è stata neanche portata in Consiglio.

Oggi, nella sala “Figlia di Jorio” della Provincia di Pescara, la presentazione del Comitato “Ora si puo’. Ora si deve” alla presenza di tantissime donne, tra cui la consigliera regionale Marinella Sclocco e Gemma Andreini, presidente della Commissione PO regionale.

Questa mattina Alessandra Petri ha comunicato che il Consiglio regionale non si riunirà entro questa settimana, ma solo la prossima, impedendo di fatto la modifica della legge nei 6 mesi precedenti la scadenza della legislatura, come stabilito per legge. Ma la mobilitazione riprende ed è già partita la raccolta di firme per la presentazione del progetto di legge che introduca il sistema della doppia preferenza, e che, se non per le prossime elezioni regionali, servirà almeno per quelle che seguiranno, nel 2019.

E’ lunga e complicata – è stato commentato stamane – la strada che porta a raggiungere un’effettiva parità, almeno nel campo della politica elettorale, qui in Abruzzo. Ma le donne questa volta sono coalizzate e coinvolgono i colleghi uomini, le persone di qualsiasi estrazione, professionale, fede. Anzi. Vogliono gli uomini al loro fianco, come ha ribadito Vittoria Colangelo, consigliera di parità della Provincia di Pescara e promotrice del nuovo comitato.

«Non si può tacere, noi non ci arrendiamo: ma per portare a termine il risultato – ha spiegato – dobbiamo allargare la protesta, avere al fianco i dirigenti dei partiti, che sembrano tutti volerci appoggiare, salvo poi esprimersi in maniera opposta al momento del voto, com’è successo in Abruzzo. Per questo dobbiamo lavorare per il cambiamento di una cultura che non riconosce il ruolo determinante delle donne anche nella vita politica. La doppia preferenza di genere rappresenta una concreta opportunità per consentire alle donne di ‘correre ad armi pari’ nelle competizioni elettorali regionali, dove il cittadino avrà la possibilità, finalmente, di poter votare anche una donna, se ritenuta meritevole, al pari di un candidato uomo».

«Uomini – ha aggiunto Gemma Andreini – che temono le donne: parafrasando il titolo del famoso libro potremmo definire così i politici che hanno evitato con il loro voto l’inserimento della norma della doppia preferenza, che di fatto è l’unico strumento efficace per favorire l’ingresso delle donne nella politica attiva».

«Io sono la prova vivente – ha detto Marinella Sclocco – che si può anche essere elette. Ci sono riuscita per 5 volte, ma sono sempre sola. Lo sono stata in Provincia e mi sento sola adesso, visto che il mio partito, pur candidando nelle liste diverse donne, poi non fa nulla per appoggiarle e per aiutarle». «E poi – ha continuato – non dobbiamo dimenticare la miriade di istituti, enti, società pubbliche e comitati di gestione vari, da cui, esattamente come nella politica, le donne vengono escluse».

Il Comitato ha già avuto l’appoggio, tra i rappresentanti delle istituzioni, di Fabrizio Di Stefano, Federica Chiavaroli, Nicoletta Verì, Alessandra Petri, Marinella Sclocco, Maurizio Acerbo, Gemma Andreini, Guerino Testa, Antonio Martorella, Alessandro Addari, Letizia Marinelli, Anna Pompili, Annarita Guarracino, Annamaria Paradiso, Gemma Andreini, Francesca Laureti, Desiree Del Giovine, Emilia Di Matteo, Roberta Oellegrino, Paola Durastante oltre a Antonella De Angelis, Carola Profeta, Daniel Celli, Alessandra Inzero, Marina Straccini, Liliana Toppeta, Laura Di Russo, Francesca Magliuolo, Monica Di Pillo e tanti altri. Chi fosse interessato ad aderire, può farlo rivolgendosi alla sede del Comitato, in via Mazzini 106, oppure chiamando al numero 338 5752975.