
di Claudia Giannone
La febbre sale, l’ansia cresce sempre di più, e la finale si avvicina. Dopo la vittoria dei rossoblù per 1-0 sul campo teramano, adesso toccherà agli aquilani dare il benvenuto alla compagine di patron Campitelli.
La città si sta organizzando per il grande incontro: fervono i preparativi per il derby che decreterà la promozione in Prima Divisione di una delle due abruzzesi. I biglietti vanno a ruba, e solo grazie all’ampliamento concesso fino a 5000 biglietti molti tifosi hanno avuto la possibilità di acquistarli. Con soli due giorni, infatti, tutte le prevendite erano terminate, e molti supporters erano rimasti a bocca asciutta. E le lamentele di certo non mancavano.
In effetti, con uno stadio in grado di contenere 11000 persone, soli 4000 posti da assegnare sembravano davvero pochi. Nulla da fare, comunque, per la continua richiesta degli ultras che volevano assolutamente arrivare a 7000: nessuno sembra volersi prendere una responsabilità del genere.
La società rossoblù, comunque, in questi giorni è sempre più affollata di tifosi: chi cerca di acquistare un biglietto, chi vuole prenotarlo e chi vuole solamente lamentarsi.
La vendita, ufficialmente ripresa oggi pomeriggio alle ore 15, ha visto la popolazione dividersi in due parti: chi aveva già potuto prenotare il biglietto nei giorni precedenti si è recato direttamente in sede per ritirarlo, mentre chi doveva acquistarlo è stato costretto a chiedere presso i rivenditori ufficiali.
Dopo le tante precauzioni prese per evitare danni, si spera che gli aquilani dimostrino una certa superiorità dal punto di vista sportivo: ciò che è successo a Teramo nello scorso match non deve assolutamente ripetersi, in particolare nello scontro finale.
A L’Aquila basterà anche un piccolo pareggio per portare a casa la promozione tanto attesa, ma i supporters si aspettano qualcosa in più stavolta: una finale degna di essere ricordata, una finale che non si ricorda da molto.
Il pensiero di molti, purtroppo, va subito a quel di Prato, che due anni fa ha lasciato i rossoblù con l’amaro in bocca. Complice di questo pensiero maledetto è anche il nome dell’arbitro di quel famoso scontro, che è subito spuntato anche come nome dell’incontro di domenica.
Va bene la scaramanzia, ma che nessuno si faccia influenzare troppo da questi fatti: ora, l’importante è vincere.