
La sostenibilità di un’abitazione equivale sempre di più alla sicurezza: il terzo Salone della Ricostruzione in corso fino a domani a L’Aquila, presso l’ex Italtel, ha dedicato un’intera giornata di confronti a questo tema, invitando i rappresentanti della filiera non solo a seguire l’esempio di alcuni Paesi europei che hanno un vero talento nella sostenibilità edile, ma a cogliere le occasioni che la costruzione di edifici sicuri ed ecocompatibili offrirà al settore, in linea con le normative in arrivo dall’Europa e a cui tutti dovranno presto adeguarsi.
Al centro del pomeriggio della terza giornata, nell’ambito del workshop organizzato da Saie-Bologna Fiere “Ricostruire Sostenibile, Ricostruire Sicuro”, è stato Norbert Lantscher, presidente della Fondazione ClimAbita e ideatore di CasaClima, un esempio concreto e applicato di nuove esigenze abitative al passo con la tutela dell’ambiente e la conquista di una vivibilità nuova.
«Nel mondo abbiamo un enorme patrimonio di edifici, costruito malissimo – ha esordito Lantscher nel primo convegno –. Tutto questo deve cambiare non solo per ideologia o filosofia nuova, ma perché dall’Europa arrivano direttive precise in merito che vanno applicate per perseguire l’obiettivo di ridurre a zero consumi, inquinamento e rischi.
Tre sono gli obiettivi a cui, costruendo e ricostruendo, si dovrà guardare. Innanzitutto consumo zero, quindi risparmio energetico e sostenibile, per evitare gli effetti di uno dei due grandi terremoti che a livello internazionale ci interesseranno, il primo riguarda la dipendenza dal petrolio.
L’Europa importa energia e ha capito che deve produrla, per questo invita gli stati membri ad adeguarsi e sta spingendo per la conquista di un’indipendenza economica che non danneggi il pianeta.
Perché l’altro filone da seguire riguarda il ridurre a zero l’inquinamento da CO2. Il secondo terremoto che ci aspetta, è quello che investe l’ambiente, che l’uomo è riuscito a condizionare proprio a causa delle emissioni di gas e che rappresenta oggi un rischio che le maggiori assicurazioni mondiali non vogliono più assicurare, perché ne siamo responsabili. Il terzo percorso è riuscire a costruire case a rifiuti zero: in Svezia insieme al progetto della casa si deve depositare anche il relativo piano di smaltimento dei rifiuti, bisogna agire in queste direzioni per fare case diverse».
Case autosufficienti, ecologiche e destinate a durare per più generazioni. Una svolta che sarà redditizia per un settore della filiera che ragiona già in termini di edilizia compatibile e di fonti energetiche alternative. Settore pronto ad operare a L’Aquila, come hanno dimostrato nei rispettivi interventi anche Andrea Dari, direttore tecnico del Saie, dove Lantscher segue una sezione dedicata, Green Habitat che dal 16 al 19 ottobre, quando l’esposizione aprirà, offrirà consulenze e informazioni agli operatori di settore.
Alle relazioni tecniche degli addetti alla filiera si sono aggiunte quelle sul campo dell’Ateneo aquilano con Dante Galeota, docente di Ingegneria e dell’Ordine nazionale degli ingegneri, e Massimo Mariani, che hanno spiegato l’innovazione seguita nella ricostruzione del capoluogo aquilano, ma anche delle altre città emiliane colpite dal sisma.
Gli appuntamenti di domani
ore 11.00 – 13.00 (Sala Munari)
La città per tutti. Le donne desiderano, riflettono, progettano
a cura di Progetto “L’Aquila, città per le donne – Percorsi partecipativi per una lettura di genere della realtà urbana”
ore 15.00 – 17.00 (Sala Le Corbusier)
Interventi sul patrimonio edilizio esistente: l’approccio professionale nelle tecniche di indagine e di recupero partendo dalle fondazioni.
a cura di Agenda Tecnica