
di Nando Giammarini*
Papa Benedetto XVI con la lettera apostolica Porta Fidei indisse l’anno della fede che iniziava l’11 ottobre 2012, cinquantesimo anniversario del Concilio Ecumenico Vaticano II, e terminava il 24 novembre 2013 Solennità di Cristo Re dell’Universo.
Il suo recente successore, Papa Francesco Bergoglio – in un’ottica di continuità e per ravvivare la fede dei cristiani, in questi tempi non facili anche sotto il profilo strettamente religioso – ha deciso di confermare gli appuntamenti del suo predecessore. Uno dei tanti più sentiti e attesi, in primis dai seguaci di Cristo e poi dai tanti fedeli giunti da ogni parte d’Italia e dall’estero, è stata la Giornata Mondiale delle Confraternite e della pietà popolare, tenutasi domenica 5 maggio in piazza San Pietro.
Lo spirito delle varie confraternite è quello di portare sollievo, sostegno e solidarietà alle persone sofferenti tant’è che fin dalla loro istituzione, nel XII secolo, si prodigavano in opere di pietà e carità quali la sepoltura dei morti, l’accoglienza dei pellegrini, l’assistenza ai carcerati e ai bisognosi in generale.
Per rimanere fedeli a questi principi l’associazione europea “Amici di San Rocco”, anche per trovare un momento d’incontro alle tante esigenze dei molti giovani impegnati su vari fronti, permettendo loro di partecipare, ha deciso di celebrare il suo XIV convegno lo scorso sabato 8 giugno. Un lavoro preparatorio impegnativo e per alcuni aspetti difficoltoso che ha dato i suoi frutti con una massiccia partecipazioni di fedeli giunti dai posti più impensati della penisola e dall’estero.
{{*ExtraImg_143824_ArtImgLeft_300x192_}}L’obiettivo principale dello straordinario evento è la rievangelizzazione di tanti paesi europei che si allontanano dalla fede poiché presi da un materialismo alimentato da tante scelte di fondo tendenti a mostrare la Chiesa sotto un altro punto di vista. D’altro canto sono notevolmente diminuiti i “Preti di frontiera”, in difesa degli ultimi della terra e aumentati quelli senza scrupoli dediti al consumismo ed all’affarismo più sfrenato. Ma torniamo a bomba allo splendido raduno delle confraternite accolte a Casertavecchia dov’è pastore particolare monsignor Pietro Farina che per solennizzare l’evento ha elevato a Santuario Diocesano la chiesa cittadina dedicata al Santo che guarì la peste e custodirà L’Urna reliquiario del transito di San Rocco dal Procuratore Fratel Costantino De Bellis e da altre Autorità civili locali.
La mattina dell’8 giugno dopo la cerimonia di accoglienza c’è stato l’omaggio floreale alla prodigiosa Reliquia seguita dalla celebrazione eucaristica officiata dal presule Pietro Farina, animata dal coro diocesano e curata liturgicamente dal Confraternita di San Rocco di Aversa. Alle 16, dopo aver recitato il Rosario e cantato le litanie in onore del Santo di Montpellier, la toccante processione – un’insieme di luci, colori e fede, con le Reliquie del Santo taumaturgo accompagnata dalla banda musicale, da numerosi gonfaloni delle amministrazioni Comunali presenti, dai suggestivi stendardi delle Confraternite e dei gruppi affiliati all’associazione – si è snodata per le vie della splendida cittadina Campana.
{{*ExtraImg_143825_ArtImgRight_300x335_}}La delegazione della Confraternita di San Rocco di Cabbia di Montereale era guidata dall’assessore comunale, Carlo Marini, che ringrazio a nome dell’intera comunità Cabbiese per la partecipazione. Nel corso della processione abbiamo portato sia la Reliquia che la statua del Santo oltre, ovviamente al nostro stendardo e al quadro che adoriamo negli incontri della Confraternita. Quest’ultima, esistente già fin dai tempi antichi, fu reistituita a ridosso dell’anno giubilare 2000 e si riunisce tre volte l’anno: due a Roma in occasione delle festività di Natale e Pasqua ed una a Cabbia a ridosso della festa di San Rocco.
In tali circostanze si decidono le linee giuda, due gite annuali e si rinnova un’opera di bene: l’adozione a distanza di un bambino. Siamo una grande famiglia unita e solidale testimone di devozione al Santo che alleviò dolore agli ammalati curando la peste.
L’incontro tra tutti i devoti di San Rocco, d’Italia e d’Europa, è un momento altamente toccante e significativo non solo sotto l’aspetto folkloristico, ma per quel che concerne l’imitazione e l’amore del nostro Protettore che pur di servire e curare gli umili, i poveri, gli ammalati abbandonò la sua vita agiata e si dedicò ai fratelli bisognosi. Un esempio di vita che non dobbiamo mai dimenticare e al contempo un invito a prodigarci per il bene di tutti nelle tante situazioni in cui occorre la nostra presenza, di uomini, fratelli e di seguaci di San Rocco.
Una notizia ha fatto immensamente piacere a tutti e si è diffusa immediatamente a macchia d’olio: siamo stati sorteggiati come Confraternita che avrà l’onore di ospitare, nella settimana di ferragosto, in concomitanza con la festa del nostro Santo Protettore, la Reliquia e le spoglie di San Rocco. Stiamo organizzando al meglio il particolare, gioioso evento; prossimamente diffonderemo a mezzo stampa notizie più precise e dettagliate utili a chi volesse partecipare.
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