L’Aquila, notte prima degli esami

18 giugno 2013 | 23:54
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L’Aquila, notte prima degli esami

di Claudia Giannone

“[i]Questa notte è ancora nostra[/i]”, afferma Antonello Venditti nella celebre canzone sulla notte che precede l’inizio degli esami di Stato. Gli esami sono vicini, anzi, di più: sono davvero alle porte. E nella mente degli studenti regna solo il caos. “Quali saranno le tracce scelte per la prova di italiano?”, “Riuscirò a copiare?”, oppure “Farò scena muta al colloquio orale?

Tutte domande che si affollano nella mente dei maturandi, che non riescono neppure a pensare a cosa indossare. Il caldo che si prevede di certo non aiuterà a rimanere seduti per tutte le ore delle prove. “Potrò mettere una canotta? Forse no, sarebbe esagerata”, “E i pantaloncini? Ma la professoressa aveva detto chiaramente di no.”

E gli aquilani hanno ritrovato le loro penne benedette a San Gabriele? In molti stanno saccheggiando la propria casa alla ricerca della penna che, rimasta per due mesi intatta in qualche posto, ora sembra sparita. È vero, la casa nasconde, ma non ruba; ma è proprio questo che manda in confusione gli studenti, già provati dallo studio e dall’ansia per l’esame.

I genitori di certo non aiutano. La loro preoccupazione supera di gran lunga quella dei maturandi stessi e tra consigli e raccomandazioni non c’è un momento di libertà e di riposo per i poveri alunni. “Hai preso il vocabolario?”, “Mi raccomando, scegli bene il tema”, frasi ricorrenti nelle case delle vittime da esaminare.

“[i]Notte di lacrime e preghiere[/i]”. Quante persone in questa notte non riusciranno a chiudere occhio, e quante al contrario faranno anche fatica ad alzarsi domani mattina. In molti già hanno abbandonato l’idea dello studio, e hanno preferito pensare alle vacanze, a ciò che ci sarà dopo.

E in tanti pregano. Pregano che la loro lettera sia la prima estratta all’orale, per finire al più presto questa tortura ed andare avanti; pregano che la buona volontà vada a bussare alle loro porte per farli studiare; pregano che la tesina si finisca da sola entro la data stabilita. E pregano che questa notte porti consiglio.

Qualunque sia il modo di trascorrere questa notte, sarà indimenticabile. Anche per chi è tranquillo e non teme affatto il momento in cui si dovrà sedere dinanzi a quella commissione, ogni sensazione di questa serata resterà ben impressa nella mente. Come un pennarello indelebile percorre un muro e lascia un segno, il ricordo dell’attesa di qualcosa che non si conosce sarà per sempre.

Per chi è preoccupato, per chi sta scegliendo i propri abiti per il fatidico giorno, per chi sta studiando da ore e ancora si ostina a rimanere sui libri, per chi sta piangendo di nervosismo o di divertimento, per chi ha scelto di trascorrere questa serata con i propri amici o in compagnia di persone speciali. Anche per chi è solo e sta pensando a cosa fare del proprio futuro. Perché in fondo, questa tappa è la prima di una lunga serie, ma è soprattutto la prima che preparerà all’esame più duro di tutti: la vita.

Questo è un augurio a tutti a maturandi, che, qualunque cosa stiano facendo in questo momento, domani mattina saranno uguali dinanzi ad un foglio, con una penna nella mano, e molti pensieri per la testa. Maturandi come me.