
di Valer Marcone
Il tempo s’addormenta
tra la polvere e le muffe
dell’antica casa
ai piedi del colle,
là al limite della pianura
dove il ragno solitario
ricama la sua tela.
Il tempo si fa corpo
e quello che resta
è l’ambigua definizione
della vita, vita e non vita,
quella di tutti i giorni
quella dolce amara
delle primavere e degli autunni,
quella silenziosa e quella che grida
gioia e libertà, amore e dolore
quella che si stanca
e quella fragile ma irrinunciabile,
quando non riesce
non riesce più a dormire
con la polvere e le muffe
del suo tempo.
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