
Blitz della Guardia di Finanza in Comune dopo un esposto presentato dallo stesso ente per una truffa che ammonta a 180mila euro.
Gli investigatori hanno sequestrato alcuni computer della Ragioneria per capire come il raggiro possa essere stato perpetrato. Un raggiro che ha indotto l’ente a erogare l’ingente indennizzo a una persona che non ne aveva diritto, a scapito di colui che ne ha titolo.
L’imbroglio è stato scoperto dopo che un solerte funzionario comunale, Antonio Zuppella, esaminando la determinazione dirigenziale con la quale l’ente aveva correttamente liquidato un indennizzo di 180mila euro a favore di una persona, in seguito all’occupazione di un suo terreno per allestirvi una tendopoli a Sant’Elia, si è accorto dell’imbroglio. Infatti ha notato come l’atto che era stato restituito dalla Ragioneria comunale risultava contraffatto. Questo, secondo gli investigatori, risulta dal confronto tra il documento rimasto nell’ufficio del funzionario e quello restituito dalla Ragioneria.
Le Fiamme Gialle si sono accorte, ma questo era stato già segnalato dall’ente, che la contraffazione è vistosa. Si è appreso, infatti, che era stato modificato nell’atto il nominativo del beneficiario, con la data di nascita e il codice Iban. Più in particolare, l’atto originale era stato intestato all’avente diritto mentre quello finito alla Ragioneria risulta con il nome del beneficiario sbagliato. A quel punto il funzionario comunale ha avvisato i vertici amministrativi e politici dell’ente che hanno presentato la denuncia penale.
Dalle prime verifiche si è appurato che sono almeno tre i fogli oggetto della contraffazione. Gli investigatori sono stati tempestivi anche per via del fatto che la somma è stata già erogata e, dunque, occorre mobilitarsi nell’immediatezza per poterla recuperare. Altrimenti ci sarebbe un danno notevolissimo.
I computer sono stati sequestrati soprattutto per capire chi e come possa avere manipolato le documentazione. E, soprattutto occorre capire il ruolo del «beneficiario» della considerevole erogazione pubblica, il quale, a scanso di equivoci, non aveva alcun titolo per riscuotere la somma.
Nella giornata di ieri, inoltre, sono stati anche interrogati alcuni dipendenti comunali per poter capire meglio quale sia il funzionamento dell’ente in queste procedure. Per ora si procede contro ignoti per il reato di falso e truffa aggravata ai danni dello Stato. È chiaro che un contributo decisivo alla definizione del caso lo potrà dare colui che è stato beneficiario dell’erogazione senza averne titolo. Da verificare, inoltre, se esiste un verbale di accettazione dell’indennizzo da parte dello stesso soggetto, un giovane di circa trent’anni.
Non deve stupire la cifra considerevole che è stata pagata per l’utilizzazione dell’area adibita a tendopoli visto che l’occupazione è stata molto lunga e il terreno è stato anche danneggiato. Del resto l’ente ha stanziato un somma molto alta per il pagamento di indennizzi di questo genere che è di circa sette milioni di euro. La soluzione del caso non sembra lontana. Gli investigatori, comunque, escludono che possa essersi trattato di un mero errore privo di volontarietà.
Fonte IlCentro, Articolo di Giampiero Giancarli