Brasile,«La visita del Papa non salterà»

22 giugno 2013 | 20:05
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Brasile,«La visita del Papa non salterà»

«L’annullamento della visita del

Papa e della sua partecipazione alla giornata mondiale della

Gioventù di luglio a Rio de Janeiro è da escludere. Spero che

tutto si svolga nella massima serenità, sarebbe uno smacco che

la prima visita del primo Papa sudamericano nella sua terra

fosse caratterizzata da gravi problematiche». Così monsignor

Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliario dell’Aquila, sul rischio

di veder cancellata la partecipazione di Papa Francesco alla

giornata mondiale della gioventù in Brasile a causa delle

drammatiche manifestazioni di protesta durante la Confederations

Cup da parte della popolazione brasiliana che accusa il governo

di aver utilizzato i fondi per l’organizzazione del torneo e dei

Mondiali del 2014 anziché investirli per il sociale.

«Non si può non essere preoccupati per la situazione che si

sta vivendo in Brasile – afferma D’Ercole – come luogo di eventi

di richiamo mondiale. Le proteste divampate non sembrano

attenuarsi, proteste che fino a oggi si conoscevano poco. C’è

anche però la speranza che non prevalga la violenza e che

invece ci sia la comprensione per problematiche reali».

«Sono un appassionato di sport, che crede nei valori e

nell’importanza che ha nei confronti dei giovani – continua –

sono due elementi che riportano grande attenzione sul mondo

giovanile, d’altra parte lo sport è messaggio di pace e

responsabilizzazione delle nuove generazioni. Mi auguro che la

protesta in Brasile non venga strumentalizzata in negativo,

così come mi auguro che la visita del Papa e i Campionati del

Mondo del prossimo anno vengano utilizzati per il rilancio della

fratellanza, del dialogo, della solidarietà e della

responsabilità, messaggi di speranza verso le nuove

generazioni».

«Comprendo anche il motivo per cui si è utilizzata per

protesta la Confederations Cup – aggiunge D’Ercole – cioè per

far conoscere al mondo queste problematiche, ma se da una parte

esprimo solidarietà verso una popolazione che chiede più

giustizia sociale, più rispetto verso i cittadini, più

uguaglianza, tutto ciò finalizzato a un processo di sviluppo

caratterizzato da una maggiore salvaguardia della dignità

umana, dall’altra mi auguro che non si blocchino le

manifestazioni di richiamo mondiale che possono rilanciare le

attese e porre le basi per dare risposte a queste istanze».