
«L’annullamento della visita del
Papa e della sua partecipazione alla giornata mondiale della
Gioventù di luglio a Rio de Janeiro è da escludere. Spero che
tutto si svolga nella massima serenità, sarebbe uno smacco che
la prima visita del primo Papa sudamericano nella sua terra
fosse caratterizzata da gravi problematiche». Così monsignor
Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliario dell’Aquila, sul rischio
di veder cancellata la partecipazione di Papa Francesco alla
giornata mondiale della gioventù in Brasile a causa delle
drammatiche manifestazioni di protesta durante la Confederations
Cup da parte della popolazione brasiliana che accusa il governo
di aver utilizzato i fondi per l’organizzazione del torneo e dei
Mondiali del 2014 anziché investirli per il sociale.
«Non si può non essere preoccupati per la situazione che si
sta vivendo in Brasile – afferma D’Ercole – come luogo di eventi
di richiamo mondiale. Le proteste divampate non sembrano
attenuarsi, proteste che fino a oggi si conoscevano poco. C’è
anche però la speranza che non prevalga la violenza e che
invece ci sia la comprensione per problematiche reali».
«Sono un appassionato di sport, che crede nei valori e
nell’importanza che ha nei confronti dei giovani – continua –
sono due elementi che riportano grande attenzione sul mondo
giovanile, d’altra parte lo sport è messaggio di pace e
responsabilizzazione delle nuove generazioni. Mi auguro che la
protesta in Brasile non venga strumentalizzata in negativo,
così come mi auguro che la visita del Papa e i Campionati del
Mondo del prossimo anno vengano utilizzati per il rilancio della
fratellanza, del dialogo, della solidarietà e della
responsabilità, messaggi di speranza verso le nuove
generazioni».
«Comprendo anche il motivo per cui si è utilizzata per
protesta la Confederations Cup – aggiunge D’Ercole – cioè per
far conoscere al mondo queste problematiche, ma se da una parte
esprimo solidarietà verso una popolazione che chiede più
giustizia sociale, più rispetto verso i cittadini, più
uguaglianza, tutto ciò finalizzato a un processo di sviluppo
caratterizzato da una maggiore salvaguardia della dignità
umana, dall’altra mi auguro che non si blocchino le
manifestazioni di richiamo mondiale che possono rilanciare le
attese e porre le basi per dare risposte a queste istanze».