
Promozioni del personale interno bloccate per alcuni anni e per questo la Giunta regionale d’Abruzzo dovrà pagare un risarcimento danni di oltre 2 milioni di euro a 45 dipendenti dell’Ente. E’ quanto ha stabilito il giudice del lavoro dell’Aquila, Anna Maria Tracanna, che ha condannato l’Ente a pagare una differenza retributiva dello stipendio che va dal 37% al 50% dello stipendio mensile a quei dipendenti che hanno ritenuto fosse stato leso il loro diritto alla cosiddetta progressione verticale, vale a dire il passaggio dalla categoria del contratto nazionale di lavoro degli enti locali che occupano a quella superiore.
Accogliendo i ricorsi presentati dall’avvocato aquilano, Isabella Di Benedetto, il giudice del lavoro del capoluogo ha stabilito che la regione dovrà pagare una somma che si aggira sui 75.000 euro per ognuno dei dipendenti che hanno promosso azione legale (alla differenza retributiva dello stipendio degli ultimi 6 anni circa, vanno aggiunte le rivalutazioni e gli interessi).
Nella sentenza viene chiarito che la Regione aveva già definito i concorsi interni nel 2001, nell’ambito della riorganizzazione complessiva del personale, senza però mai effettuarli. Nel 2008, poi, la Giunta aveva rimodulato la dotazione organica, con le relative progressioni verticali, sospendendo però le procedure l’anno successivo con ulteriori delibere, poi annullate dal Tar nel 2010. Le promozioni, interne, pertanto, non sono mai avvenute. Ma, contestualmente, lo stesso ente aveva portato a termine delle procedure per stabilizzare il personale precario e per assorbire i dipendenti degli enti disciolti.
Il giudice del lavoro ha ritenuto dunque che queste situazioni abbiano creato un danno ai dipendenti – la cosiddetta ‘perdita delle chance’ – essendo stata interdetta loro la progressione nelle categorie superiori, nonostante che la Regione avesse approvato atti ben precisi al riguardo. Il magistrato ha parlato di inadempimento da parte dell’Ente e ha considerato che la stessa sentenza del Tar, che ha annullato i provvedimenti del 2009 per i concorsi interni, abbia dimostrato “una colpevole negligenza” da parte della Giunta regionale.