Comune, rinvio del bilancio di previsione

24 giugno 2013 | 08:00
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Comune, rinvio del bilancio di previsione

di Antonella Calcagni

Sarà rinviata di una settimana, se tutto andrà liscio, l’approvazione del bilancio di previsione del Comune dell’Aquila la cui delibera era stata già inserita nella seduta consiliare del 27 giugno.

A causare il rinvio è stata la “Tares dimenticata”. Come si ricorderà, infatti, nella delibera sul bilancio, dell’odiata tassa che sostituisce l’Imu, non v’era proprio traccia. A lanciare l’allarme era stato il consigliere comunale Emanuele Imprudente (L’Aquila città aperta).

In fretta e furia l’esecutivo ci ha messo una “pezza” adottando venerdì scorso la delibera della Tares con tabelle e allegati vari che sarà portata separatamente all’approvazione del consiglio, rispetto alla delibera sul bilancio di previsione. Già questa mattina la delibera sulla Tares sarà presentata in commissione Bilancio.

Certo è che il comune non ha molto tempo da perdere visto che senza il bilancio di previsione, nonostante l’assunzione di responsabilità di De Santis, le somme per la ricostruzione non potranno essere erogate. A salvare dalla posizione imbarazzante l’Ente è stata una circolare ministeriale che fa slittare per tutti i comuni d’Italia il termine per l’approvazione dei bilanci di previsione dal 30 giugno, scadenza attuale, al mese di ottobre.

Tuttavia non sembra il caso di dormire sugli allori, visto che il Comune è alle prese con la scommessa della ricostruzione. Provvidenziale dunque lo slittamento, anche perché l’amministrazione comunale ha rischiato grosso: in caso di mancata approvazione del bilancio di previsione entro i termini fissati dalla legge è previsto lo scioglimento del consiglio comunale.

Sempre sul fronte delle tasse alcuni cittadini chiedono di sapere in che modo è possibile avere la restituzione dell’Imu per la prima casa già versata, mentre alla luce della recente approvazione di un emendamento in parlamento, qualcuno chiede le modalità per ottenere l’assimilazione della seconda casa a prima casa ai fini Imu nel caso in cui l’abitazione principale sia stata distrutta.

C’è poi da risolvere ancora il bubbone delle bollette del progetto Case. Maggio è passato e molti inquilini, avendo già pagato le prime cinque rate delle bollette ricevute per i consumi, come previsto dalla delibera, chiedono all’amministrazione come dovranno comportarsi. A ricevere le letture con i consumi reali sono stati solo i cittadini dei quartieri di Sant’Antonio e Gignano, tutti gli altro ancora no. Secondo quanti previsto dalla delibera dopo le rimostranze di tenda amica, i cittadini avrebbero dovuto pagare non più di 5 rate, per poi avere le bollette esatte. I tempi tuttavia non sono stati rispettati.