Ricostruzione: «Patto Stabilità limite disumano»

26 giugno 2013 | 15:33
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Ricostruzione: «Patto Stabilità limite disumano»

«La possibilità di sforare il patto di stabilità è una questione centrale per la ricostruzione dell’Aquila. E’ allucinante che la Ue, a fronte di una zona distrutta da una catastrofe di questa portata, ponga questo limite disumano». Lo ha detto il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente oggi a Bruxelles, in occasione di una conferenza stampa al Parlamento europeo.

Secondo Cialente l’ultimo stanziamento del Governo di 1,2 miliardi è appena sufficiente per il 2013. «Per il 2014 – afferma il sindaco – non ci sono più soldi».

Per la ricostruzione Cialente propone un meccanismo che potrebbe essere usato anche il caso di altre catastrofi nell’Unione Europea, ovvero «che lo Stato membro possa intervenire fino a 15 volte di quanto stanziato dal Fondo di solidarietà Ue, fuori dal patto di stabilità». Si tratta «un atto di giustizia minima – conclude il sindaco – senza il quale l’Abruzzo non sarà ricostruito».

CHIODI: NON SI PUO’ MORIRE DI BUROCRAZIA – Il presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi, sembre da Bruxelles, ha fatto sapere che la Ue «ha espresso perplessità» perché secondo loro la mancata restituzione delle tasse sospese in occasione del terremoto «altera il rapporto di concorrenza tra Paesi membri». «Io invece credo – ha commentato il governatore – che sia il minimo necessario per ristabilire la concorrenza alterata dal terremoto».

Secondo quanto spiegato da Chiodi, dopo le «perplessità» espresse dall’Ue, «il Governo italiano sta elaborando un provvedimento secondo il quale la restituzione delle tasse debba avvenire al 100% se non si sono subiti danni. Ma si tratta di una prova diabolica», ha osservato ancora il presidente della Regione, perché «la procedura burocratica è farraginosa». «Non si può morire di burocrazia», ha concluso.