Centrale a biomasse, iniziano i lavori

27 giugno 2013 | 00:06
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Centrale a biomasse, iniziano i lavori

di Antonella Calcagni

E centrale a biomasse fu. La società “Futuris aquilana” Srl ha avviato le opere preliminari per la realizzazione della centrale a biomasse, che brucerà legno per ricavare energia.

Cinque giorni fa sul proprio sito, all’interno del nucleo industriale di Bazzano, è spuntato un cartello dalle dimensioni molto grandi. Proprio ieri, invece, il lotto è stato delimitato da fettucce di plastica e picchetti.

L’inizio dei lavori deve aver colto di sorpresa perfino i comitati del fronte del no, come “Salviamo Paganica” Onlus. Del resto è difficile opporsi ad un iter inattaccabile. Inoltre se la Futuris non avesse avviato il cantiere l’autorizzazione al progetto sarebbe decaduta.

L’assessore comunale Alfredo Moroni conferma che la società è intenzionata ad avviare il cantiere e che ha regolarmente presentato la dichiarazione di inizio lavori ed è in regola con il genio civile. Moroni ricorda peraltro che l’amministrazione comunale è stata coinvolta marginalmente rispetto all’autorizzazione che scaturisce da un provvedimento unico regionale. In ogni caso il Comune non intende abbassare la guardia sulla centrale.

«Il sito, lo abbiamo detto più volte – spiega Moroni – non è adeguato perché troppo vicino a luoghi antropizzati. Il confinante più vicino al sito, oltre ad Adamo il demolitore, è il salumificio Peppone che quando seppe del progetto espresse fprte contrarietà». «Per quello che so – continua Moroni – la società ha deciso di diminuire la potenza dell’impianto da 5,5 mega watt a 4,9 mega watt. Inoltre la Futuris avrebbe adeguato l’impianto ai decreti del 2011». Ciò significa che nella centrale non sarebbe bruciata legna di pioppo, come stabilito in principio, ma sottoprodotti dell’agricoltura. La parola d’ordine, comunque per l’assessore Moroni, è sempre la stessa: informazione. «Dovrà essere completato il processo di informazione scientifica avviato nel 2010 – spiega – L’impianto non può essere elemento di conflitto nel nostro territorio».