Terme di Raiano, nuova protesta di operai e fornitori

Un nuovo sit-in di protesta è stato messo in atto, questa mattina, davanti ai cancelli delle Terme di Raiano, da una ventina di persone. Operai, piastrellisti, elettricisti, imprenditori e fornitori che hanno lavorato all’ultimazione del resort a cinque stelle nato dalle ceneri della struttura termale, ma che non sono stati ancora pagati.
La protesta, dicono, andrà avanti tutta la notte e se necessario, ad oltranza. «Avanziamo circa 370 mila euro – spiegano i manifestanti – che l’imprenditore Gianfranco Melillo deve darci da tempo, in aggiunta alle 150 mila euro già contestate dieci giorni fa quando è stata inaugurata la struttura».
Non si è fatta attendere la risposta dell’imprenditore campano che ha fatto stampare un manifesto con nomi e cognomi di tutti gli imprenditori che, secondo il suo punto di vista, avrebbero effettuato interventi «gravati di vizi, tanto che per il loro recupero è stato necessario un surplus di spesa pari a circa un terzo delle somme preventivate». Secondo l’imprenditore campano con queste ditte sono stati «avviati vari giudizi civili sostenuti da rigorose consulenze tecniche» e lo Smeraldo è «vittima di strumentali e infondati atti di contestazione, frutto di una regia occulta che presto sarà smascherata».
«Ad oggi non è stata accertata alcuna irregolarità nell’esecuzione dei nostri lavori», ribattono i creditori, «che, al contrario, sono stati effettuati secondo le regole dell’arte ed in tutta coscienza. Non corrisponde inoltre al vero la circostanza che la Smeraldo ha iniziato dei giudizi civili nei confronti delle nostre imprese, volti all’accertamento dei lamentati difetti ed al risarcimento dei conseguenti danni. Siamo stati noi, nelle nostre rispettive qualità, a conferire incarico ai nostri rispettivi legali, per la migliore tutela dei nostri diritti, innanzi le competenti autorità di giustizia, con ogni conseguenza di legge».