Ammortizzatori sociali, appello al governo

4 luglio 2013 | 21:10
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Ammortizzatori sociali, appello al governo

L’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti, ha incontrato oggi i rappresentanti regionali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil per un esame delle problematiche inerenti la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga sul territorio abruzzese.

«Al termine dell’incontro – si legge in una nota dell’amministrazione regionale – le parti hanno preso atto che le risorse ad oggi assegnate alla Regione Abruzzo, pari a circa 35 milioni di euro, hanno consentito una parziale copertura delle istanze di cassa e mobilità in deroga presentate entro aprile 2013. Con le ulteriori risorse previste dal decreto legge 54/2013, annunciate per un importo pari ad un miliardo di cui solo 550 milioni di euro da ripartire tra le Regioni, all’Abruzzo sarà assegnato un importo pari a 18.5 milioni di euro. Dette risorse consentiranno solo una parziale risposta alle istanze di ammortizzatori sociali in deroga pervenute entro giugno 2013».

Nel documento si legge che le parti «sulla scorta delle istanze già presentate da aziende e lavoratori, nonché dei dati che confermano il persistere della crisi sul territorio abruzzese, ritengono, concordemente, che per gestire in modo adeguato le problematiche industriali e occupazionali, per l’intero anno 2013 siano necessarie risorse finanziarie da destinare agli ammortizzatori sociali in deroga pari ad almeno 100 milioni di euro».

In considerazione di ciò, l’assessore Gatti, nel ribadire tutte le azioni già poste in essere in tal senso, ha confermato il suo impegno di tornare ad «interessare il governo anche d’intesa con gli altri assessori regionali, per tornare a sollecitare la definizione dei decreti di ripartizione delle risorse già disponibili, nonché l’ulteriore, necessario, urgente e indifferibile rifinanziamento degli Ammortizzatori Sociali in deroga finalizzati prioritariamente a scongiurare la chiusura di numerose aziende, con il conseguente licenziamento dei lavoratori».