
«Credo che non dobbiamo illuderci che entro la fine dell’anno il paese possa riprendersi». Lo ha detto Guglielmo Epifani, oggi in visita all’Aquila. Il segretario del Pd ha poi insistito: «Ci dobbiamo lavorare da qui alla fine dell’anno perché con la primavera possa anche riprendere effettivamente la nostra economia. Sono sei anni che stiamo andando male stiamo toccando il fondo ora dobbiamo risalire».
Le decisioni che stanno maturando in Europa «sono sicuramente di aiuto a risolvere l’annoso problema di come aumentare gli investimenti dei paesi che hanno difficoltà economiche e anche di bilancio». Lo ha detto il segretario del Pd Guglielmo Epifani in visita all’Aquila.
«Bisogna però che siano conseguenti ai fatti e alle intenzioni e quindi bisogna che il lavoro del Governo non si fermi ma continui – ha proseguito Epifani – Noi abbiamo bisogno di investimenti per sostenere una possibile ripresa e da questo punto di vista è chiaro che con la manovra di bilancio dell’autunno bisognerà risolvere insieme; dove trovare le risorse per sbloccare gli investimenti che servono al Paese per creare occupazione come sistemare in maniera equa le partite relative all’alleggerimento fiscale secondo un principio di equità e quindi come dare una prospettiva ad un paese che ancora non è uscito dalla crisi e che giorno dopo giorno conferma una drammaticità della propri condizione del sistema produttivo e nel campo dei servizi».
«L’apertura di ieri di Barroso teoricamente può essere utile perché rompe un muro sul fatto che non si potesse mai fare nulla – ha poi proseguito Epifani – però adesso bisogna vedere se questa apertura è reale, quanto é grande, quali sono le condizioni. Perché spesso Bruxelles ci ha abituato a dire una cosa a trovare dei codicilli che poi ci impediscono di fare quella cosa e voi siete un esempio preciso di questa situazione», ha chiuso riferendosi alla vicenda aquilana.
«Non basta ridurre solo il costo del lavoro sui giovani se tu poi non rilanci gli investimenti e la domanda». Guglielmo Epifani, segretario del Pd, ammette che il pacchetto dei provvedimenti sulla crisi del lavoro non «é completo».
«Corriamo il rischio che il lavoro costi meno e che il lavoro non ci sia – dice – Lo stesso procedimento quindi va completato in parte vediamo questa apertura di Bruxelles di ieri, se reale, per una situazione come la nostra ma va affrontato con una politica di stimolo agli investimenti». Perché secondo l’ex segretario delle Cgil «Senza investimenti non c’é crescita, inutile che ci giriamo attorno, il cuore del problema sta la. Anche all’Aquila si gioca sugli investimenti. Se noi decidessimo che il costo del lavoro è uguale a zero e non ci fossero investimenti, le aziende non assumerebbero».
«Spero cha una mano la dia soprattutto Letta, tutti i ministri e coloro che hanno una responsabilità», così il segretario del Pd Guglielmo Epifani in risposta a chi gli chiedeva se, visto il gemellaggio tra Firenze e la città martoriata dal sisma del 6 aprile 2009, un aiuto concreto alla ricostruzione potesse venire dal sindaco Renzi qualora dovesse diventare segretario del Pd.
«Renzi è del Pd, non è che ‘da una mano al Pd’ – ha poi proseguito – è un sindaco ‘del’ Pd, è una personalità del Pd, non è ‘contrapposto’. Ma – ha poi sviato il discorso – è inutile parlare adesso con tutti i guai che abbiamo qui, di questi problemi che non mi sembrano attuali».