
di Antonella Calcagni
«Con la manovra d’Autunno dobbiamo stabilire risorse e programmazione dei fondi per L’Aquila». Il segretario Gugliemo Epifani farà pressing su tutti gli uomini di governo del Pd, a cominciare dal premier Enrico Letta perchè «la ricostruzione dell’Aquila – ha detto – è un dovere morale e politico per tutto il Paese».
Due sono le strade prospettate da Epifani per compiere la ricostruzione: «la leva finanziaria o la possibilità di mettere le cifre necessarie direttamente in bilancio».
La promessa di Epifani sulla testa dell’Aquila è stata anche quella di andare a Bruxelles mettendoci la faccia. Anche l’ex sindacalista Cgil è fra coloro che concorda con il concetto di Europa “Matrigna” e sembra fidarsi poco dell’apertura fatta da Bruxelles all’Italia sulla possibilità di aumentare l’indebitamento.
Ancora: «E’ assurdo che si scambi per aiuto di Stato quello che è stato un semplice rimborso per imprese che non ci sono più. Tutto ciò va rimosso altrimenti si scambia la causa con l’effetto».
Da addetto ai lavori, Epifani ha aggiunto: «Non dobbiamo illuderci che il Paese possa riprendersi entro la fine dell’anno».
Oltre ai vertici del Pd, nella platea dell’auditorium dell’hotel Canadian c’era anche Luciano D’Alfonso, che non ha fatto mistero della volontà di partecipare alle Primarie per la carica di presidente della Regione, glissando invece sul “caso” Pietrucci; primarie aperte caldeggiate anche da Cialente.
La senatrice Stefania Pezzopane invece ha sottolineato che non ci sono guerre dentro al Pd: «Da combattere – ha detto – sono solo coloro che vogliono impedire la ricostruzione».
Il sindaco Cialente ha parlato invece della necessità di 9 miliardi per tutto il cratere per i prossimi cinque anni: «Non è possibile – ha aggiunto – che L’Europa stoppi la ricostruzione, domani incontrerò il ministro agli Affari europei Enzo Moavero. Gli spiegherò che il governo deve andare in Europa a testa alta e non come subalterno. L’Europa dovrebbe garantire le nostre imprese sulla libera concorrenza, perché quando noi eravamo fermi, gli altri Paesi europei non ci hanno spettato».
Ce n’è anche per il ministro per la Coesione Trigilia, ma questa è un’altra storia: «Il ministero per un avverbio, “prioritariamente”, intende impedire alla Phoenix di insediarsi all’Aquila, togliendole la possibilità di accedere ai fondi Cipe. Basta con il paternalismo. Deve cambiare l’atteggiamento di Trigilia, altrimenti vada via».
Poi la dichiarazione di guerra anche a Invitalia che non può impiegare 6 mesi per istruire il piano industriale, reclamato ieri a gran voce da Appello per L’Aquila, della Phoenix: «Se non faranno subito andremo con i lavoratori a presidiare la sede», chiosa Cialente.
Epifani è stato sensibilizzato sull’arrivo della Fenice con una visita a fine mattinata nei locali spettrali dell’ex Finmek che dovrebbero tornare a vivere grazie alla Phoenix.