
Blues sotto le stelle, alla sua XIV edizione, riporta a L’Aquila emozioni, provocazioni, modi di vivere, e i molteplici aspetti di un fenomeno non soltanto musicale: dalle influenze che il popolo afroamericano ha esercitato sul mondo occidentale, al costume, alla espressione dei numerosi blues-styles, così come hanno preso forma e colore nelle varie aree geografiche in cui si sono sviluppati.
La manifestazione, promossa dall’Associazione Ricerca Suonoimmagine, è in programma dal 5 al 7 agosto alla piscina comunale “Ondina Valla”.
Le serate saranno occasione di incontro, frequentate da un pubblico preparato e attento che ama confrontarsi e curiosare in quegli estesi territori e angoli perduti dove il [i]blues[/i] ha lasciato tracce di contaminazione e trovato linfa per la sua crescita ed evoluzione.
Diffusosi lungo le sponde del Mississippi nella seconda metà dell’ottocento in seguito alle promulgazione delle leggi di abolizione della schiavitù del popolo nero, il blues ha generato diversi stili e tendenze riconducibili ai nomi delle città di New Orleans, Nashville, Memphis, Saint Louis e Chicago, sede quest’ultima di una fiorente industria discografica e quindi meta degli erranti [i]bluesmen[/i] in cerca di notorietà o un lavoro che potesse assicurare loro sopravvivenza.
Nei decenni successivi questi musicisti si sono mossi verso altre regioni e continenti, unendo le loro esperienze con le tradizioni musicali incontrate e dando vita ad altre forme e linguaggi. Negli anni ’60, il blues, espressione di sofferenza e desiderio di libertà, si fonde con gli ideali di una gioventù che lotta per un radicale cambiamento della società e ne diventa colonna sonora, accogliendo le nuove esigenze e riproponendosi in nuovi linguaggi. Si assiste quindi ad una spontanea trasformazione ed evoluzione della struttura musicale generata da un bisogno di rompere gli schemi, le dodici tradizionali battute, per passare a rivisitare anche la musica colta, come nel caso del [i]rock-progressive[/i], o arrivare a forme estreme quali l’[i]heavy metal[/i].
«Le nostre proposte artistiche – spiega il direttore artistico Claudio Mastracci – hanno riguardo per la tradizione, ma anche attenzione alle nuove tendenze al fine di mostrare un panorama musicale che tenga conto della storia complessiva e in continua evoluzione di questo genere musicale. Si dà avvio al festival con la performance acustica di Eric Martin, cantante dei Mr. Big che ripropone alcuni dei loro brani migliori e a seguire una band dal leggendario suono della Louisiana, il Southern-rock dei Royal Southern Brotherhood che include tra i suoi componenti Cyril Neville (Neville Brothers), Devon Allman (Greg Allman band) e Mike Zito maestro della slide guitar. La seconda sera il [i]fingerpicking [/i] dalle tradizioni americana e celtica del chitarrista Franco Morone e l’atteso Charlie Musselwhite, musicista dal ruolo trainante nella storia della musica blues con la sua armonica dal suono inconfondibile. A chiudere una terza serata dal titolo “The guitars’ night“, un omaggio a due grandi chitarristi delle ultime generazioni conosciuti per originalità compositiva , melodica e stilistica: Ron “Bumblefoot” Thal, attuale chitarrista dei Guns N’ Roses e Uli Jon Roth, chitarrista degli UFO e Scorpions».