Welfare manager: nuove opportunità di carriera

10 luglio 2013 | 11:28
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Welfare manager: nuove opportunità di carriera

Il [i]welfare manager[/i] è una figura aziendale che potremmo definire come colui che si occupa del benessere dei dipendenti. Il ruolo di questo soggetto infatti, è proprio quello di prendersi cura dei lavoratori dell’azienda. Le funzioni di questo top manager sono però molteplici come la valutazione delle aspettative e dei bisogni dei dipendenti, monitoraggio del mercato dei fornitori e delle strategie di comunicazione.

È una figura quindi che deve avere oltre a buone doti comunicative, anche grandi capacità di [i]problem solving[/i], in grado di ricorrere a soluzioni diverse a seconda delle situazioni che gli si pongono avanti e che possono cambiare da azienda ad azienda. Moltissime le imprese che con il tempo anche in Italia hanno cominciato ad investire in questa figura aziendale.

«Ideare e coordinare interventi atti a migliorare la qualità di vita delle persone dentro e fuori l’azienda, sia dal punto di vista del benessere organizzativo che del benessere personale, offrendo opportunità concrete in termini di servizi e benefici», così Elena Stefanoni, welfare manager di Eni, descrive la sua figura lavorativa.

In effetti i servizi proposti sono tanti e variano a seconda delle esigenze delle aziende; Uno dei servizi che ha attirato maggiore attenzione è stato ad esempio “La soluzione carrello spesa”, che attraverso l’erogazione di [i]ticket [/i]da l’opportunità ai dipendenti di beneficiare di 258 euro in più all’anno. Ed ancora il “Maggiordomo aziendale”, figura presente per un tot tempo in azienda a supporto dei lavoratori, per aiutarli a sbrigare sia questioni amministrative che personali.

Ed infine, forse una delle soluzioni più utili, “i servizi alla persona”, che spaziano dal [i]baby sitting[/i] e dopo scuola per le madri in carriera, fino ai supporti per aiutare persone non autosufficienti.

«Dimostrarsi attenti ai bisogni dei propri dipendenti in termini di welfare significa saperli considerare come delle “persone” bisognose di attenzioni e di cura al di là della sfera puramente professionale. Gli effetti in termini di [i]engagement [/i]e impegno possono essere enormi e tutti noi sappiamo quanto un collaboratore impegnato e appassionato possa fare la differenza, soprattutto in periodi di crisi come l’attuale», sostiene Monica Boni, direttore Business Unit di Edenred, a riprova dell’importanza, in termini di produzione, della presenza di un welfare manager nelle risorse umane di un’azienda.

[i]Fonte: Espertilavoroecarriera.it[/i]