Caccia, Tar boccia calendario venatorio 2012-2013

13 luglio 2013 | 15:46
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Caccia, Tar boccia calendario venatorio 2012-2013

Il Tar dell’Aquila accoglie il ricorso, dello scorso anno di Wwf e Animalisti Italiani contro il calendario venatorio 2012-2013 della Regione Abruzzo. La notizia dalle associazioni ambientaliste che parlano di una «vittoria per ko nei confronti della Regione» e di una «straordinaria sentenza su caccia, orso, conservazione delle specie e tutela della salute umana», che conferma come «la politica filovenatoria non abbia alcun senso».

Sì perché, evidenziano gli ambientalisti, «nel dispositivo si parla di mancata protezione dell’orso marsicano nell’intero areale di distribuzione individuato nell’accordo Patom (Piano d’Azione per la tutela dell’orso bruno marsicano)». «Il Tar – hanno spiegato in conferenza stampa il presidente del Wwf Italia, Dante Caserta, il vicepresidente degli Animalisti Italiani, Alex Caporale, il legale delle due associazioni, Michele Pezone, e Augusto De Sanctis del Wwf Abruzzo – con la sentenza pubblicata lo scorso 11 luglio, ha censurato l’operato della Regione praticamente su tutte le sue scelte venatorie».

I giudici, oltre alla mancata tutela della specie simbolo d’Abruzzo, l’orso bruno, si sono concentrati, tra l’altro, sull’assenza di un Piano Faunistico Venatorio, sul «periodo di caccia ampliato a dismisura per quasi tutte le specie», sulla «pre-apertura illegittima della caccia ad alcune specie» e sulla mancanza della Valutazione di incidenza ambientale.

«La Regione – commenta Dante Caserta – ha dimostrato di non saper minimamente gestire la questione caccia. Credo che nessun altro ente abbia collezionato cinque anni di bocciature su tutti i livelli. Ora, anche in vista dell’ormai prossima decisione sulla nuova stagione venatoria, la Regione è completamente al tappeto tenuto conto che il Tar ha censurato praticamente l’intero contenuto del calendario venatorio 2012-2013».

«Questo era solo l’ultimo dei tanti ricorsi contro i calendari venatori presentati negli ultimi anni – sottolinea l’avvocato Michele Pezone – ed abbiamo ottenuto solo vittorie, negli ultimi casi con provvedimenti clamorosi. Una sentenza così dettagliata e così minuziosa non l’avevo mai vista».

Secondo Caporale, «é evidente che solo le associazioni ambientaliste stanno combattendo strenuamente la lotta per la sopravvivenza dell’importantissimo patrimonio faunistico abruzzese. Con noi – sottolinea – abbiamo la stragrande maggioranza della popolazione che è stanca di vedere morire uccelli e mammiferi. I responsabili devono pagare».