Kyenge, Mascia si scusa: «Pescara non è razzista»

15 luglio 2013 | 16:50
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Kyenge, Mascia si scusa: «Pescara non è razzista»

«Esprimo a nome mio personale e dell’intera città di Pescara, oltre che della nostra amministrazione comunale, la ferma condanna per il gravissimo episodio messo in atto quest’oggi da un movimento politico nei confronti di un ministro della Repubblica, un rappresentante dello Stato, ed esprimo nei confronti del ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge la massima solidarietà e vicinanza. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, commentando quanto avvenuto oggi, ossia la collocazione di cappi all’ingresso della Provincia di Pescara dove in mattinata era atteso il Ministro Kyenge.

«Pescara non è una città razzista – ha aggiunto Mascia – anzi è la città dell’accoglienza, della solidarietà e della prossimità e non tolleriamo simili comportamenti che superano i limiti del decoro e del legittimo scontro politico. E’ evidente che tale episodio non è una ragazzata, nè può essere considerata una bravata e sono certo che dagli organi inquirenti sarà fatta piena luce e verrà garantito il rispetto della persona».

«E’ purtroppo sempre più evidente – ha aggiunto il sindaco di Pescara – che tali episodi siano figli di un clima politico avvelenato, a livello locale così come a livello nazionale, in cui si fa sempre più fatica a distinguere la polemica politica dall’attacco personale che, in questo caso, ha generato un grave atto di intolleranza nei confronti di un ministro della Repubblica, un rappresentante dello Stato, dimostrando peraltro anche assenza di rispetto per la persona e per i principi della Costituzione».

«Esprimo biasimo per tale comportamento sconcertante – ha sottolineato Mascia – un cappio appeso non ha alcuna utilità nell’ambito di uno scontro politico dove non va mai perso il senso della correttezza e del rispetto reciproco, un cappio non aggiunge nulla alla forza di un messaggio politico, ma, com’è accaduto oggi, offende la dignità di un’intera cittadinanza che non si riconosce in tale gesto. Pescara è una città straordinaria, che ha fatto della solidarietà uno stile di vita, un comandamento, un obbligo morale, Pescara non è una città razzista, ma è la città dell’accoglienza come può testimoniare la numerosa comunità straniera che ha scelto di vivere nel capoluogo adriatico, seppur tra le mille difficoltà legate al fenomeno dell’immigrazione e al doversi adattare comunque al territorio e alle sue specificità».

«Al Ministro Kyenge – ha concluso Mascia – porgo le scuse a nome della città che amministro e che sicuramente si associa al mio rammarico, ma soprattutto chiedo l’intervento autorevole e tempestivo delle autorità preposte, perchè quanto accaduto oggi impone un rigoroso intervento istituzionale al fine di ripristinare i limiti della normale e legittima dialettica politica».

Sul blitz sfociato nel posizionamento di cappi per protestare contro lo Ius soli nei pressi della sede della Provincia di Pescara la Digos della Questura di Pescara ha avviato una serie di approfondimenti. Le conclusioni degli accertamenti potrebbero essere successivamente trasmesse in Procura. Sui manifesti che accompagnavano i cappi si leggeva “[i]Immigrazione, cappio dei popoli. Ad ogni terra il suo popolo, ad ogni popolo la sua terra[/i]”. Il materiale, subito rimosso dalla Digos, è al vaglio degli investigatori.