
Uno studente di 28 anni, A.P., nato a Pescara e residente in provincia dell’Aquila, è stato trovato morto nel tardo pomeriggio di ieri nell’appartamento di Bologna dove alloggiava, stroncato molto probabilmente da una overdose di eroina.
A trovare il cadavere è stato un amico, anche lui 28enne, titolare del contratto d’affitto dell’abitazione in via Bergami, zona Santa Viola. Sono intervenuti i medici del 118, che hanno potuto solo constatare il decesso del ragazzo, e i carabinieri della stazione Bertalia, del nucleo Operativo e del Sis (Sezione Informazioni Scientifiche).
Dai primi accertamenti viene esclusa una morte violenta; l’ipotesi è che ad ucciderlo sia stata un’assunzione di eroina, ma la conferma arriverà dopo l’autopsia.
Lo studente era iscritto alla facoltà di giurisprudenza dell’ateneo di Bologna. E’ il secondo decesso per probabile overdose nel giro di due giorni in città: martedì pomeriggio un bolognese di 40 anni era stato trovato morto lungo un sentiero, nell’area della ex manifattura tabacchi di via Stalingrado.
CARABINIERI CERCANO PUSHER – Sono già in fase avanzata le indagini per risalire a chi ha ceduto la dose mortale di eroina al ragazzo. Grazie a tabulati telefonici e testimonianze i carabinieri hanno ricostruito che probabilmente il giovane ha preso una dose venduta nell’area della ex Manifattura Tabacchi a Bologna, un’area degradata e che viene periodicamente ‘bonificata’, ma dove gravitano spesso spacciatori.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, a volte i tossicodipendenti della zona della stazione avvicinano persone in transito spiegando di essere in grado di portarli a chi vende eroina bianca di buona qualità. Il tossicodipendente poi acquista da uno spacciatore di sua conoscenza le dosi e, in cambio dell’indicazione data alla persona avvicinata, chiede una dose.
L’ipotesi degli investigatori è che il ragazzo morto, arrivato in città perché doveva sostenere un esame, sia stato avvicinato in stazione da uno di questi soggetti nella zona della stazione.
Il procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini, poiché si tratta del secondo caso di overdose mortale in pochi giorni – e altre due sono state sventate negli ultimi tempi solo dall’intervento del 118 – ha voluto lanciare l’allarme e ricordare la «pericolosità assoluta dell’eroina bianca». La sostanza infatti è particolarmente ricercata perché raffinata e di buona qualità, ma in caso di persone che hanno interrotto per un periodo l’assunzione di droghe – come nel caso del giovane morto, che la famiglia aveva cercato di allontanare dall’abuso di sostanze – può rivelarsi letale.