È morto il cardinale Ersilio Tonini: aveva 99 anni

28 luglio 2013 | 13:03
Share0
È morto il cardinale Ersilio Tonini: aveva 99 anni

Il cardinale Ersilio Tonini è morto verso le 2 di notte, all’Opera Santa Teresa di Ravenna, dove alloggiava da molti anni. Il decesso è sopravvenuto per complicazioni nelle ultime ore. Aveva compiuto 99 anni il 20 luglio.

«Un uomo che ha vissuto nella fede fino all’ultimo, incoraggiando anche chi gli stava vicino e sempre richiamando la fiducia in Dio». Così l’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, parla del cardinale Ersilio Tonini. È stato lui a comunicare la notizia della morte durante una messa per la Diocesi celebrata in spiaggia alle 6 a Milano Marittima, in occasione della giornata conclusiva della Giornata mondiale della gioventù.

«Ho avuto occasione di conoscere il cardinale Tonini da poco tempo – ha aggiunto mons.Ghizzoni, che è arcivescovo di Ravenna-Cervia dal novembre scorso – ma ho riconosciuto in lui una persona di grande saggezza e coraggio nell’apertura e nell’incontro con tutti». Ha poi invitato i fedeli alla preghiera.

All’Opera di Santa Teresa di Ravenna si sta preparando la camera ardente per il cardinale Ersilio Tonini, che si è spento la scorsa notte nel suo alloggio, assistito dalle suore e dalle infermiere del reparto. L’intenzione dei responsabili dell’Istituto è quella di aprire prima possibile la camera ardente, nella Chiesa di Santa Teresa, per poter accogliere le molte persone che chiedono di poter dare l’ultimo saluto al cardinale. I funerali dovrebbero essere celebrati martedì nel Duomo di Ravenna.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha espresso il cordoglio suo e della Giunta regionale per la morte del cardinale Ersilio Tonini. «La morte di monsignor Tonini ci addolora e ci riempie di tristezza. Le sue parole buone – afferma Errani – ci sono sempre state vicine, hanno accompagnato e dato forza a chi crede nei valori della solidarietà e dell’uguaglianza e si impegna a costruire una società più giusta. Uomo di fede, immerso nella realtà ma sempre attento ai significati più veri dell’esistenza, il suo ministero ci ha offerto occasioni di riflessione alta e ci ha indicato la strada. Per questo la sua voce mancherà a molti».

«Al cardinal Tonini hanno voluto bene i cattolici, i non credenti e i fedeli di altre religioni. Tutta la comunità ravennate è partecipe di questa perdita, perchè Ravenna vuole bene alle persone che fanno del bene. Ersilio Tonini da Sacerdote, Arcivescovo e Cardinale di bene ne ha fatto tanto». Così lo ricorda il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci. «Cittadino residente a Santa Teresa e cittadino onorario di Ravenna, terminata la sua missione di Arcivescovo aveva scelto di continuare a vivere nella nostra città. Naturalmente la sua opera religiosa e intellettuale – sottolinea il sindaco – va ben oltre i confini di Ravenna e dell’Italia: la sua eredità morale e spirituale ha un valore immenso. Ho avuto la fortuna di conoscerlo alla fine degli anni Settanta. Quando lo avevo di fronte mi sembrava di avere davanti la Chiesa tutta: una Chiesa con le porte spalancate anche a chi vi si avvicinava da molto lontano. Tonini incarnava la Chiesa, era dotato di un immenso amore per le persone e di uno straordinario bagaglio intellettuale. Una guida per tanti. Un punto di riferimento per tutti».

Giornalista, scrittore, grande filosofo, prediligeva tra tutti Socrate e Platone, che citava di continuo. Uomo coltissimo, di profondissima fede, era amato da credenti e non. La sua dialettica, il suo amore per la ricerca della verità e la sua profonda umiltà – ricordano all’Opera di Santa Teresa – ne hanno fatto un personaggio unico, amato e stimato da tutti. Con i giovani, in particolare, aveva un rapporto affettuoso, sapeva dialogare con loro e comprenderne i problemi. Arrivava al cuore di tutti e pur cogliendone le debolezza sapeva esaltare e trovare gli aspetti positivi di ciascuno. «Quel che il Signore vorrà da te, lo vorremo anche noi», era la frase che gli ripeteva l’amatissima mamma sin da piccolo e che il cardinale era solito ricordare insieme a «Salvati l’anima, figliolo». Suor Paola è stata l’instancabile assistente che lo ha seguito e appoggiato in tutte le sue avventure.