Emendamento Sal, Blundo: «Non capisco il trionfalismo della Pezzopane»

2 agosto 2013 | 13:55
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Emendamento Sal, Blundo: «Non capisco il trionfalismo della Pezzopane»

La senatrice Enza Blundo, in merito all’esultanza di Stefania Pezzopane, relativamente al DDL 576, dichiara: «Ieri il Senato ha licenziato il disegno di legge numero 890, riguardante “prime misure urgenti in materia di occupazione, soprattutto giovanile, di imposta sul valore aggiunto (Iva) e altre disposizioni finanziarie urgenti”. Un provvedimento omnibus, l’ennesimo, sul quale ho presentato assieme al gruppo alcuni emendamenti che, come accaduto spesso in questi mesi, a conferma della bontà delle nostre proposte, dopo la loro bocciatura sono stati assorbiti con propri emendamenti dal Governo. Ciò è accaduto anche sulla proposta a mia firma che impone all’Inps di comunicare l’esito della domanda d’incentivo entro sette giorni dal suo ricevimento. Hanno votato contro in aula nonostante fosse stato inserito in un proprio emendamento dal Governo, prevedendo addirittura che la comunicazione debba avvenire entro tre giorni dal ricevimento. Sono contenta che nell’emularci migliorano».

«I nostri emendamenti – prosegue Blundo – hanno inoltre permesso la soppressione dell’articolo 6 che avrebbe compromesso i delicati e complessi equilibri degli istituti giuridici vigenti in evidente contrasto con l’articolo 4 del Decreto Legislativo numero 77/2005, che indica le esperienze di lavoro come parte integrante dei percorsi formativi personalizzati e per finalità non paragonabili a quelle che si volevano disciplinare con l’attuale testo. Pur avendo respinto in commissione tale emendamento, l’abbiamo ripresentato e l’ho illustrato in aula, dove è poi stato approvato. Siamo molto soddisfatti di questo risultato perché, come da me rilevato durante la discussione generale, con questo articolo il Governo interveniva più che sul lavoro sulla recente riforma scolastica e sulle norme che disciplinano l’alternanza scuola-lavoro».

«L’aula – sottolinea la senatrice – ha inoltre approvato un emendamento, di estrema importanza per L’Aquila, l’11.207 proposto dalla senatrice Pezzopane, sul quale ho apposto la mia firma, con il quale si stabilisce che il pagamento degli stati di avanzamento lavori (Sal), successivi al primo, emessi dal direttore dei lavori, vengano effettuati solo previa presentazione di autocertificazione da parte dell’impresa affidataria dei lavori che attesti l’avvenuto pagamento di tutte le fatture scadute dei fornitori e dei subappaltatori relativi ai lavori effettuati nel precedente Sal».

«Faccio tuttavia – prosegue Blundo – fatica a comprendere i toni trionfalistici della collega Pezzopane sui giornali locali di ieri mattina, visto che l’emendamento approvato nei giorni scorsi riprende in gran parte quanto da me era già stato proposto in sede di esame del Disegno di legge numero 576 sulle Emergenze ambientali, con l’emendamento a mia firma 7.203, precluso in quell’occasione dalla approvazione dell’emendamento 7.30 (testo 2) sottoscritto dalla collega Pezzopane e da entrambe le Commissioni, VIII e XIII, che avevano esaminato il DDL numero 576. L’approvazione di quest’ultimo fu presentata anche in quell’occasione come un grande risultato politico anche se estendeva l’obbligo di attestazione dei pagamenti di tutte le fatture degli appaltatori, fornitori e subappaltatori al Sal oggetto del pagamento».

«Questa disposizione – aggiunge Blundo – è stata poi fortemente criticata dai cittadini e dagli Ordini Professionali, al punto che la collega, illuminandosi sulla via di Damasco, ha presentato ieri l’emendamento 11.207 con il quale ha “stranamente” deciso di tornare sui suoi passi, non solo proponendo una modifica di quanto da lei proposto e votato non più di due mesi fa, ma addirittura ispirandosi all’emendamento 7.203 che come gruppo Movimento 5 stelle avevamo presentato e in sede di discussione del Ddl sull’Emergenze Ambientali avevo più volte illustrato nella sua importanza di attestare il pagamento delle fatture dei fornitori solo relativamente ai lavori effettuati nel precedente Sal. Ciò per evitare anticipi a carico delle imprese precedenti alla rata finale, non da tutti sostenibili e che avvantaggiano di più le grandi imprese».