
di Gioia Chiostri
La violenza, sia fisica che psicologia, che ogni giorno la donna che ne è vittima deve subire, è diventata una bandiera nera della nostra società. Pregiudizio, maschilismo, malattia, ossessione: quanti volti ha il femminicidio? E quanti ancora ne dovremmo conoscere? Nulla fa più male ad un organismo sociale che scordare una sua parte integrante ma offesa, come la donna che soffre.
Troppo silenzio, troppi buchi neri su questo tema [i]ad abundantiam[/i] dibattuto. Ma, recentemente, a dare un piccolo contributo alla lotta alla violenza contro le donne, è arrivato ‘Save the woman‘, l’applicazione gratuita per smartphone finalizzata ad intervenire prima che la vittima diventi tale allo scopo di prevenire qualsiasi tipo di violenza, fisica o psicologica, domestica o sul luogo di lavoro.
L’obiettivo è quello di individuare un profilo di rischio violenza sulle donne attraverso un questionario per punti; ogni domanda ha cinque possibili risposte.
L’oggetto dell’indagine sono le aree di disagio: si parte da quesiti sulla condizione finanziaria (il marito lascia indipendenza economica? Il compagno o genitore permette alla donna di cercare un lavoro?) fino ad arrivare a domande sulla natura della coppia, la posizione della test all’interno della famiglia, i livelli di responsabilità in cui si viene coinvolte, i rapporti interpersonali. Finito il test, l’applicazione fornisce un’indicazione sul profilo di rischio e, in caso di pericolo reale, le informazioni sui centri di assistenza a cui rivolgersi immediatamente. Viene poi fornito anche un elenco di specialisti cui rivolgersi in caso la persona interessata volesse andare direttamente da uno psicologo o un avvocato.
‘Save the Woman’ è solo un primo passo per aiutare la donna ad acquisire la consapevolezza della propria situazione. Si tratta di «un mezzo di prevenzione, che non può agire laddove la violenza domestica è già in atto», come ha precisato Massimiliano Margarone, l’ingegnere che ha studiato questa innovativa applicazione.
Più donne consapevoli, più chiarore laddove c’è una situazione di estremo disagio. Molto spesso, ciò che serve è protezione. Responsabilità da parte di chi sa e dovrebbe parlare. Coraggio, voglia di rivivere, volontà di staccarsi dal passato, sono sentimenti che andrebbero coltivati con il tempo e con l’anima di chi, per vincere, ha bisogno di una mano anche dallo Stato.