
di Antonella Calcagni
Dopo la fumata nera di giovedì, il consiglio comunale tenterà di nuovo lunedì il recepimento della legge regionale 49 contenente norme volte «a incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio – si legge nella delibera – in cui vengono inserite disposizioni finalizzate a promuovere interventi di demolizione e ricostruzione che prevedano il riconoscimento di una volumetria aggiuntiva come misura premiale, la delocalizzazione delle volumetrie, l’ammissibilità di modifiche di destinazione d’uso e di modifiche alla sagoma degli edifici, ove necessarie ai fini dell’armonizzazione architettonica».
Il Comune dell’Aquila riconosce il 20% quale misura premiale, laddove il proprietario rispetti e reperisca gli standard minimi. L’ampliamento può contemplare anche la trasformazione di locali accessori esistenti, quali cantine o rimesse, in superfici utili.
La monetizzazione, in alternativa al rispetto degli standard urbanistici, è consentita per gli interventi di ampliamento che non superino i 900 metri cubi per gli edifici residenziali e i 70 metri quadri di superficie utile lorda (Sul) per quelli non residenziali.
Per gli immobili ad uso non residenziale, invece, il Comune riconosce, quale misura premiale il 10% della superficie utile lorda esistente. La delocalizzazione può riguardare gli interi edifici ricadenti nella zona di ristrutturazione del capoluogo o il complesso di edifici facenti parte di un unico aggregato ricadenti nei centri storici del Comune, a condizione che siano stati realizzati dopo il 1940 e siano ritenuti incongrui con il tessuto storico.
A tal fine il Comune pubblicherà un avviso, a seguito del quale si procederà sia alla valutazione delle domande dei proprietari degli edifici da delocalizzare.
Si è tentato di unificare la giungla di emendamenti. Fra questi vi sono delle proposte a firma di Giudo Liris (Pdl), tesa a concedere la misura premiale, anche ai manufatti provvisori realizzati in seguito al sisma.