L’incatesimo di Nino Rota

10 agosto 2013 | 17:53
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L’incatesimo di Nino Rota

Con un omaggio a Nino Rota scende il sipario su I Cantieri dell’immaginario, kermesse che ha animato l’estate aquilana, richiamando nel centro storico, ancora blindato e inaccessibile, un pubblico sempre più numeroso, partecipe e attento.

E ben si addice la musica di Nino Rota a questo commiato, che ha il sapore della dolcezza e della malinconia. Ci mancherà la musica tra i vicoli e le piazze, ci mancheranno le voci degli artisti, le performance dei danzatori e ci mancheranno i giovani allievi del Conservatorio che, muniti di caschetto e di strumenti, ci hanno condotto in zona rossa, sul filo dei ricordi e della nostalgia, ma anche della speranza.

Ad animare quest’ultima serata saranno I Solisti Aquilani, diretti da Stefano Fonzi, che ha curato anche gli arrangiamenti dei brani che verranno eseguiti e che ripercorrono, come in una magica suite, le partiture più famose della musica da film, da Otto e mezzo a Romeo e Giulietta, passando per Amarcord, Il gattopardo, La strada, Il padrino, Il ragazzo di borgata, La dolce vita e Enchantment. Il brano scritto da Stefano Fonzi dà il nome al CD inciso nel 2011 “Enchantment” con Fabrizio Bosso e la London Symphony Orchestra, dedicato alla musica di Nino Rota e per il quale Fonzi ha avuto anche la commissione esclusiva della Sugar di Caterina Caselli ad elaborare e arrangiare un brano inedito tratto da “Ragazzo di borgata”, dello stesso Nino Rota.

Accanto a Fonzi ci sarà il Jazz Trio, composto da Claudio Filippini, pianoforte, Rosario Bonaccorso, contrabbasso, Lorenzo Tucci, batteria; alla fonica Stefano Del Vecchio.
Solista della serata Fabio Bosso, con la sua magica tromba, incoronato, a partire degli anni 2007/2008 come uno dei più grandi musicisti italiani. Dapprima il successo nel 2007 di quello che è considerato il suo esordio da leader per una casa discografica importante, la Blue Note / Emi Italia, “You’ve Changed”.

Nel 2008 invece, oltre a “Five Four Fun” degli High Five, Fabrizio ha pubblicato ““Sol!” con il Latin Mood e, sempre nello stesso anno, il funanbolico duo con Antonello Salis per la Parco della Musica Records: “Stunt”(con cui ha vinto il TOP JAZZ 2009.

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Un cast d’eccezione, dunque, per un musicista “lieve” che ben definiscono le parole di Federico Fellini, suo compagno di viaggio: «Rota poteva uscire da porte che non c’erano, e poteva realmente uscire anche da una finestra, come una farfalla, avvolto com’era da un’atmosfera magica, irreale. Una persona di una bontà incredibile, di una civiltà rara, di una bravura musicale stupefacente».