
di Antonella Calcagni
Le lacrime delle mamme delle spose hanno convinto il sindaco Massimo Cialente ad attendere lunedì per far decorrere l’ordinanza di chiusura della basilica di Collemaggio ritenuta sismicamente a rischio (non antisismica).
L’ultimo matrimonio prima delle imponenti opere di ristrutturazione, che saranno ultimate nel 2016, sarà celebrato domenica alle 11 preceduto dalla cerimonia di nozze di questa mattina fissata per le 11.30.
La cittadinanza è rimasta scioccata dalla chiusura dell’edificio di culto proprio a ridosso della Perdonanza. Tuttavia c’è anche chi esulta e chi invece pensa che il sindaco abbia esagerato nel chiudere: che avrebbe potuto attendere la fine delle celebrazioni celestiniane.
Don Nunzio, rettore della basilica, bisbiglia «credo che nel suo studio il professor Dante Galeota abbia esagerato». Dal canto proprio, Don Carmelo Pagano le Rose del comitato Perdonanza assicura che le celebrazioni religiose ci saranno e che la porta Santa sarà comunque aperta. Lunedì pomeriggio si riunirà il Comitato perdonanza per decidere i dettagli delle modifiche al programma religioso. Eppure, gli irriducibili del pensar male sono convinti che in qualche modo la chiusura della basilica sia il frutto delle lotte intestine all’interno del comitato Perdonanza fra i conservatori e gli innovatori.
Che ora si voglia sfidare anche Celestino? mugugna qualcuno malignamente. In questo quadro a tinte fosche si inserisce anche il problema dell’Iva del contratto di sponsorizzazionedi 3 milioni di euro che l’Eni vorrebbe far sborsare al Comune dell’Aquila a fronte dei 14 milioni di euro donati.
Eppoi lo studio dell’università dell’Aquila insieme al politecnico di Milano doveva essere rimesso entro il mese di maggio e doveva essere propedeutico all’avvio dei lavori da parte dell’Eni. È proprio l’Eni che lo finanzia con 500 mila euro. Suona strano per qualcuno che sia stato consegnato al comune così in ritardo e in pieno clima di Perdonanza. A determinare la chiusura della basilica, allora, potrebbero essere stati anche motivi concomitanti.
Grida vittoria il comitato per la sicurezza, il gruppo d persone che aveva già effettuato una petizione e che aveva chiesto una sorta di certificazione di antisismicità sia per la chiesa di Collemaggio che per il centro storico.
Proprio di rencente il problema sicurezza era stato affrontato in commissione Territorio. La seduta si era interrotta proprio per consentire al dirigente Vittorio Fabrizi di rimettere una relazione che “certificasse” la sicurezza sismica di centro città e basilica di Collemaggio che ancora non è stata trasmessa.
Tutto ciò è accaduto sotto gli occhi attenti del prefetto dell’Aquila Francesco Alecci che proprio nel mese di luglio ha inviato una serie di lettere al sindaco e al presidente della commissione Territorio, Enrico Perilli, per essere informato sullo stato di sicurezza del centro storico e sulla evoluzione delle decisioni della commissione.
«In attesa della relazione di Fabrizi – ha spiegato Perilli – ho inviato al prefetto il verbale della seduta dedicata alla questione sicurezza». Non è un mistero, dunque, che la chiusura di Collemaggio abbia avuto la benedizione del Prefetto Alecci, che auspicherebbe anche la chiusura di tutto il centro storico. Per il sì sarebbero anche i funzionari e i dirigenti del Comune. L’obiettivo della prefettura è chiudere i locali in centro per togliere la folla. Persiste insomma il problema delle vie di fuga in caso di sisma. Ora l’obiettivo è stato quasi raggiunto in centro con l’avvio di molti cantieri. Centro anche con la chiusura della basilica di Collemaggio. Così tutti andranno a letto più tranquilli.