L’Aquila, chiusa per ferie

11 agosto 2013 | 13:15
Share0
L’Aquila, chiusa per ferie

di Roberta Galeotti

Come ogni anno la nostra città si conferma all’ultimo posto per accoglienza turistica.

In tutta Italia si attendono i giorni di Ferragosto per riempire i tavoli, del più piccolo bar al più grande ristorante, solo a L’Aquila tutte le attività commeciali della ristorazione chiudono.

Girovagare per il centro della città ed incontrare i turisti attoniti dopo l’impatto delle nostre macerie, ma ancora più disorientati davanti ad una città fantasma.

Sono pochissimi i bar ed i ristoranti aperti a pranzo in questa settimana e riuscire a telefonare, per prenotare un tavolo, diventa un miraggio.

La maggior parte dei numeri telefonici non è stata aggiornata sui motori di ricerca e anche le googlemap riportano per lo più le attività dove si trovavano ante sisma.

Questo atteggiamento anacronistico ci da la misura di quanto poco moderna sia la mentalità dei nostri commercianti, quanto sia scarso lo spirito di accoglienza e di rispetto dei nostri ristoratori.

Non ci lamentiamo se l’economia non riparte e i contanti non girano, se poi i turisti che si recano in visita nella nostra città non trovano un bar o un ristorante aperto.

Per fortuna resistono alla tentazione della chiusura per ferie quelle poche attività baluardo della città che resistono sempre e così il Bar Nurzia in piazza Duomo, il bar del Corso ai quattro Cantoni e il più giovane NeroCafè si confermano il punto di riferimento di una città allo sbando.

L’Aquila non è mai stata una città a grande vocazione turistica, pur essendo sempre stata una meravigliosa città.

Questo tipo di problemi ci sono sempre stati, anche prima del terremoto.

Aggiungo l’ultima considerazione molto personale, essere candidati a città della cultura e non avere un ufficio turistico di accoglienza e di coordinamento mi sembra un ossimoro.