Nord Sud Ovest Est: alla ricerca del tormentone perduto

13 agosto 2013 | 09:41
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Nord Sud Ovest Est: alla ricerca del tormentone perduto

di Gioia Chiostri

Sì, sappiamo quanto sia fondamentale regalare all’estate il suo tormentone. Ogni estate ha la sua colonna sonora e Max Pezzali guida il camioncino dei ricordi musicali.

Avevamo già parlato del Tormentone e del suo status symbol. Importante, indifferente, altezzoso, guardingo: il tormentone è un’icona dell’estate, ‘se la crede’ insomma, se volessimo utilizzare il gergo dei giovani d’oggi.
Ma quest’anno la sua ricerca non l’ha fatta né facebook, né Youtube – mostro sacro della musica diffusa on line.

La pietra filosofale della canzone estiva l’ha inseguita per noi Max Pezzali e la sua ciurma. Il cantante dell’uomo ragno ucciso insieme a Jake La Furia dei Club Dogo e Paola Iezzi (la mora del gruppo ‘Paola e Chiara’ per intenderci), hanno condotto ogni lunedì sera per 4 puntate, il programma musicale Nord Sud Ovest Est – Tormentoni on the road, prodotto dalla Stand By Me e che riprende il titolo di una delle canzoni più famose di Pezzali.

La trasmissione celebra gli artisti che con i loro successi hanno regalato al pubblico estati indimenticabili.

La prima puntata ha ottenuto un ascolto di 1.458.000 spettatori (6,72% di share), la seconda di 1.402.000 (6,46%), la terza di appena 776.000 (4,33%).

Il programma presenta un’ossatura di fondo molto semplice: esiste una sorta di lista delle hit di anni passati da far rivivere, andando alla ricerca dei cantanti che le hanno create o semplicemente interpretate.

Per ogni successo la scenetta si ripete: la scelta di una canzone, l’identikit del brano, dell’artista e dell’anno, il primo incontro casuale con i cantanti, il passaggio verso le loro case, l’ultima celebrazione attraverso alcuni oggetti che sempre ‘casualmente’ uno dei tre moschettieri della musica tenta di rubare all’artista di riferimento.

Giunti al quarto tormentone della serata, ciò che ci si presenta innanzi agli occhi è sempre la stessa ‘storia’, ogni tanto ornata da karaoke sulle spiagge italiane o dalle parole di esperti d’eccezione (come Moccia nei panni de ‘lo scrittore’). Sicuramente è divertente andare alla ri – scoperta di canzoni che in un modo o nell’altro hanno allietato i nostri solleoni.

Si pensi, ad esempio, a una melodia come quella di ‘Boys, boys, boys’ di Sabrina Salerno. La canzone in sé non dice nulla, se non quanto siano belli i ragazzi nelle macchine, che comprano alle ragazze drink e che vestono denim. Però non è facile dimenticarla. Sarà per le qualità della Salerno, o per l’intramontabile ritornello azzeccato e allitterato, ma la canzone è stata disco d’oro in Spagna. Non proprio bazzecole.

«Il vero pregio del programma è però – come ha giustamente sottolineato Aldo Grassi sul Corriere della Sera – il lavoro sull’archivio della tv commerciale (altri dovrebbero prendere nota): gli spezzoni di Popcorn, Vota la voce, Drive In, persino dei Ragazzi della III C, oltre all’immancabile Festivalbar, diventano la scusa per restituire il sapore di quegli anni, raccontare carriere, ricordare momenti spensierati».

Il concetto che si distingue è uno solo: ciò che viene celebrato è la canzone che, vuoi o non vuoi, ha dato fama a perfetti sconosciuti (vedi Spagna con la sua ‘Easy Lady’, autoprodotta) e che ha per un’intera estate accaldato i jubox di ogni angolo di mare, coì come ‘Sotto questo sole’, ad esempio.

Non scade il senso della musica, ma si avvalora il senso di essa intesa come partecipazione, unanimità, divertimento di gruppo.
Per fare un tormentone non serve avere un truce passato alle spalle, bastano anche solo tre parole (sole, cuore, amore) e la spiccata voglia di trasmettere un unico messaggio: relax.

In un 2013 ancora senza la sua melodia martellante, siamo alla ricerca del nostro tormentone dell’estate!