
di Antonella Calcagni
«Pacco» di Ferragosto per cinque dipendenti dell’azienda farmaceutica (Afm) per i quali la spa comunale ha avviato procedure di mobilità.
A dare l’allarme è stato il sindacato Ugl. Si tratta di 5 lavoratori impiegati precedentemente nei servici cimiteriali (tre operai e due amministrativi). Secondo i termini di legge il sindacato avrà 40 giorni per negoziare con il Comune dell’Aquila.
«Prima di fare slogan su Accord Phoenix – ha tuonato il segretario Ugl Piero Peretti – il sindaco dovrebbe vedere cosa succede nelle ex municipalizzate». Peretti teme che questa procedura di mobilità verso il licenziamento sia solo la punta di un iceberg. Cosa potrà succedere allora ai 32 esuberi del Centro turistico del Gran Sasso?
«Nel mese di ottobre – ricorda il sindacalista – avrà scadenza il contratto con Manutencoop che dà lavoro a 50 persone. Che fine faranno queste unità nel momento in cui saranno riassorbiti i 32 esuberi del Centro turistico dalla newco che dovrà occuparsi della manutenzione del progetto case?».
Intanto in relazione ai 5 futuri licenziamenti rassicura il presidente Afm Giorgio Masciocchi. «La procedura è propedeutica al riassorbimento delle maestranze da parte di una delle spa comunale offrendo un percorso più elastico. Nessuno dunque resterà senza lavoro». Dello stesso avviso il sindaco: «Sono stati posti in mobilità solo per motivi normativi. Nessuno è stato mai licenziato e mai lo sarà».
Cialente ricorda infine che i due amministrativi «hanno ciascuno, inspiegabilmente, una retribuzione annua pari a 57.000 euro, superiore a quella di medici ospedalieri con pochi anni di assunzione, peraltro dirigenti».
MASCIOCCHI: MOBILITA’ AVVIATA CON OBIETTIVO RICOLLOCAZIONE – «L’avvio della procedura di mobilità per i 5 dipendenti AFM, rappresenta un passaggio necessario per garantire una loro ricollocazione a seguito della scadenza dell’affidamento all’azienda della gestione dei servizi cimiteriali.
Argomento sul quale l’azienda ha sempre lavorato di concerto con l’Amministrazione per dare una soluzione definitiva nel rispetto dei livelli occupazionali, compatibilmente alle risorse economiche disponibili».
A dichiararlo in una nota è il presidente dell’Afm, Giorgio Masciocchi, che ha proseguito «I tempi per l’avvio della procedura sono stati dettati dal rispetto della normativa in materia in modo da consentire un rapido avvio del tavolo di confronto già agli inizi di settembre ed arrivare nel più breve tempo possibile ad una definizione».