Alla stazione la sera e la mattina

14 agosto 2013 | 06:20
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Alla stazione la sera e la mattina

di Valter Marcone

Gli orari in fila

allineano i treni

mentre un flauto fuori tempo

ristagna l’armonia nel sole

che scotta sul muro di marmo

già nero di fumo.

Le colonne come un fascio

di ceri si allineano sul marciapiede

e la vetrina del bar scintilla;

io la guardo e ripasso una legge

di ottica ;

il giorno ormai quasi tutto passato

allinea anche lui i fischi dei treni.

E’ la vita del pendolare:

giostre, marionette, bambini e donne

valigie, sacche, ombrelli e cappelli

nelle carrozze di un treno:

la borsa leggera del desinare,

qualche libro e una scatola

di toscanelli da fumare

e poi non avere tempo per perdere

il treno che parte sempre in orario

e arriva quasi mai in orario.

Alla stazione la sera e la mattina

recito sempre una mistica preghiera

viatico e companatico di uno scarto

di tempo da trascorrere tra la gente

la gente del treno.

E’ anche così il treno della vita:

con sul petto un cartello

con su scritto “fragile“, “alto”, “basso“

mi invento il cartellino

“porto franco a destinazione“

e spero che il destinatario, anzi la destinataria,

mi rispedisca al mittente

con una firma corta, sgraziata ma sincera.

Ma non accadrà perché nella sua bottega

tra valigie, sacche, ombrelli e cappelli

prende tutte le mercanzie, ahimè, ahimè,

tutte le mercanzie .