I Cantieri dell’Immaginario: il bilancio finale

14 agosto 2013 | 14:33
Share0
I Cantieri dell’Immaginario: il bilancio finale

di Claudia Giannone

È terminata ieri la programmazione de “I Cantieri dell’Immaginario”, definiti da Antonio Massena, coordinatore generale, non come un festival, ma come «una condivisione artistica».

La conferenza stampa di chiusura, tenutasi oggi presso la sala gruppi consiliari del Consiglio comunale, ha portato alla luce un rafforzamento dell’iniziativa rispetto allo scorso anno ed un aumento di tutti i dati presi in considerazione.

«Non c’è stata nessuna caduta – afferma Stefania Pezzopane, nel corso del suo discorso iniziale – sia dal punto di vista della qualità, sia dal punto di vista del pubblico. L’iniziativa coglie un’aspettativa, un sogno, una necessità, e realizza progetti di qualità. È il pubblico che sceglie, e abbiamo visto che alcuni spettacoli hanno raccolto una quantità massiccia di giovani. Questo è un progetto che nasce all’interno della città, con le sue ferite, ma anche con i suoi valori».

Pubblico, quindi, non solo molto vasto, poiché, come è possibile apprendere dal bilancio finale, ha incluso oltre 11.000 persone, ma anche eterogeneo. Attraverso gli spettacoli ed i laboratori organizzati (ricordiamo 26 spettacoli e 9 laboratori, di cui 3 workshop di danza, 5 laboratori teatrali ed un masterclass musicale), l’organizzazione è riuscita nel suo intento: quello di portare tra le mura della città sempre più persone, di tutte le età, per assistere non solo ad un semplice evento, ma al rientro nel proprio luogo di origine.

{{*ExtraImg_155926_ArtImgRight_300x199_}}

«A me piace pensare, a questo punto – aggiunge Massimo Cialente – che il progetto cerca il recupero della città. Man mano che si tornerà ad avere il centro storico, il tipo di spettacolo che si presenterà accompagnerà questa nuova città. Una città che rinasce volta per volta, e che si sta ritrasformando. Sarebbe molto bello creare uno spazio per i giovani, per le loro esperienze di ricerca e per caratterizzare l’intera estate. L’obiettivo, in questo momento, è arricchire la nostra città. È un altro grande elemento che serve a costruire questa grande cosa, quale la candidatura a capitale europea della cultura nel 2019 ».

Il successo, quindi, è stato maggiore rispetto allo scorso anno, molti luoghi sono stati addirittura insufficienti per il contenimento degli spettatori, anche se, dietro le quinte, le cose sono cambiate. È Antonio Massena a comunicarci che «il contributo, quest’anno, è stato tagliato del 20%, ma nonostante questo, abbiamo fatto uno sforzo titanico per riuscire a mantenere il livello artistico della proposta per non diminuire i giorni».

{{*ExtraImg_155927_ArtImgLeft_300x199_}}

Si lavorerà, nel frattempo, anche ad un nuovo sostegno economico da parte di nomi importanti: «Un sostegno che quest’anno non è stato possibile – afferma la Pezzopane – ma ci lavoreremo per il prossimo anno. Bisogna lavorarci tutto l’anno: già adesso la manifestazione è abbastanza stabile, abbiamo conquistato rispetto allo scorso anno».

Sicuramente, quindi, si è giunti ad un bilancio positivo, che porterà alla replica dell’esperienza. Magari con più luoghi a disposizione, con più iniziative e più voglia di fare, ma soprattutto con più spettatori, che finalmente potranno capire che L’Aquila c’è, è viva e dà ai suoi figli la forza per ripartire insieme. Per adesso, la città attende un altro importante evento: i festeggiamenti per i 50 anni del Teatro Stabile.