Testimone investito da un’auto e pestato

14 agosto 2013 | 10:18
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Testimone investito da un’auto e pestato

Picchiato e investito da un’auto pirata durante la notte dopo aver denunciato l’incendio doloso della sua auto. B.A., 36 anni, marocchino, bracciante da 12 anni in un’azienda agricola, si trova ricoverato in un reparto dell’ospedale di Avezzano con fratture alla gamba ed escoriazioni in più parti del corpo.

«Sono stato preso alle spalle da un’auto», ha raccontato il marocchino da un letto del reparto di urologia dove si trova ricoverato (a ortopedia non c’era posto), «poi sono riuscito a mettermi in salvo per puro miracolo perché l’auto voleva investirmi in retromarcia».

In paese c’è grande preoccupazione per il clima di tensione che si è creato dopo la lite avvenuta tra un gruppo di giovani del posto e una famiglia di stranieri che aveva protestato per gli schiamazzi notturni che svegliavano il figlio piccolo. Il capofamiglia era stato pestato finendo in ospedale con lesioni in più parti del corpo. La vittima del pestaggio aveva riconosciuto cinque dei sette aggressori del padre. La situazione nelle ultime ore in paese era divenuta incandescente e ora questo ultimo episodio di violenza sta suscitando grande preoccupazione.

Il marocchino è stato investito intorno alle 23. «Sono uscito per buttare l’immondizia», ha spiegato, «quando ho sentito dietro di me un’auto arrivare a tutta velocità. Sono riuscito a evitare il peggio, ma sono stato scaraventato a terra. Poi ho raggiunto la porta di casa e mi sono difeso dietro a un palo che mi ha salvato la vita». Subito dopo è uscita una persona dalla macchina che lo ha picchiato prendendolo a calci e pugni. A quel punto sul posto sono arrivati un’ambulanza del 118 di Avezzano e i carabinieri della locale stazione che hanno eseguito i rilievi e avviato le indagini.

Il marocchino, difeso dall’avvocato Pasquale Motta, ha fornito ai militari dell’Arma la targa e il modello dell’auto. «È una macchina del paese», ha affermato il giovane. Ai carabinieri non sarà difficile verificare la veridicità delle dichiarazioni del giovane e nelle prossime ore sulla vicenda potrebbe esserci una svolta. Ancora non sono stati individuati, intanto, i sette giovani che avrebbero picchiato e aggredito il giorno prima il papà del bambino, sceso in strada dopo la discussione in cui sarebbe coinvolto anche un carabiniere. Il giovane straniero ne avrebbe riconosciuti cinque e avrebbe denunciato l’accaduto ai militari della locale stazione. Ieri è stato ascoltato dai carabinieri che ora sarebbero sulle tracce dei responsabili della presunta aggressione. Due di loro sarebbero già stati individuati e non è escluso che nelle prossime ore vengano iscritti nel registro degli indagati.

L’inchiesta è stata affidata al procuratore della Repubblica, Maurizio Maria Cerrato, cui nelle prossime ore sarà consegnato il fascicolo. Gli investigatori stanno cercando di capire se alla base degli episodi di violenza possa esserci uno sfondo di xenofobia. Su Facebook impazza la polemica tra diverse fazioni che contestano o difendono gli immigrati in paese. La maggioranza, però, sottolinea che non è possibile fare di tutta L’erba un fascio. Ora però tocca alla magistratura fare chiarezza su quello che sta accadendo in questi giorni in paese.

[i]Fonte: IlCentro[/i]