Rocca Calascio, zampognari mito dell’Abruzzo pastorale

Si potrà visitare fino a domenica prossima, 18 agosto, la mostra “Li chiamavano pifferari. Zampognari mito dell’Abruzzo pastorale”, allestita dall’associazione Zampogne d’Abruzzo, con il patrocinio di Italia Nostra, presso il Rifugio della Rocca a Rocca Calascio, uno dei luoghi simbolo del declino della pastorizia abruzzese e compresa dal National Geographic tra i 15 castelli da favola del mondo.
La storia dei pastori-musicisti appare nei 32 pannelli dell’esposizione che prende spunto da una mostra organizzata in Francia sul viaggio musicale di Hector Berlioz in Italia, nella quale fu rilanciata l’influenza esercitata dai pifferari abruzzesi sull’attività del compositore. Berlioz dedicò all’Abruzzo, dove venne più volte insieme a Felix Mendelssohn, la sinfonia “Harold en Italie”, composta di quattro parti, di cui una intitolata “Serenade d’un montagnard des Abruzzes a sa maitresse”.
La mostra propone anche alcune curiosità, come il ritrovamento di una partitura settecentesca e il riferimento a recenti tesi sulla musica di “Tu scendi dalle stelle”, di cui Sant’Alfonso M. de Liguori compose il testo, riprendendo melodie da tempo eseguite dai pastori abruzzesi. Per gli artisti, letterati e musicisti che temevano di avventurarsi in Abruzzo, terra percepita come aspra, con montagne selvagge e pericolosa per la presenza di briganti, era possibile imbattersi nei “pifferari” a Roma, dove arrivavano da tempo immemorabile nel periodo precedente il Natale, come pure a Napoli o in altre città, dove gli zampognari erano diventati un’istituzione.