
di Antonella Calcagni
Un’ora al “Welcome point” di piazza Duomo con il centro brulicante di gente è passata in fretta, in compagnia di Pietro Giordani del Touring Club. Dal giorno di Ferragosto il box trasparente, contestatissimo quando fu realizzato dalla giunta Tempesta, ha ripreso a vivere dopo il lungo stato di abbandono post sisma.
In 60 minuti sono stati venti i turisti che si sono avvicinati allo sportello per chiedere informazioni. Una media che lascia ben sperare. Gli orari osservati dallo sportello sono due ore al mattino: (10.30 -12.30) e altrettante nel pomeriggio (dalle 16.30 alle 18.30). Dopo soli tre giorni di attività si è già compreso che la città dell’Aquila ha acquistato una nuova identità turistica: il ground zero della Casa dello studente si fonde con le bellezze architettoniche medievali e rinascimentali della città riflettendo il fascino dei borghi vicini. A differenza del periodo post sisma il visitatore non viene all’Aquila per caso, ma per scelta.
Il sito più gettonato, dicono dal Welcome point, è senza dubbio la Casa dello studente che sembra aver superato in notorietà perfino la basilica di Collemaggio e il forte spagnolo. Strano ma vero, il visitatore medio non sa nulla di Celestino e della Perdonanza, ma è informatissimo sul sito della Casa dello studente, ormai santuario del sisma, vuole visitarlo ed è disposto ad arrivarci a piedi sotto il sole percorrendo molta strada a piedi. Insomma anche i resti di quell’immobile le cui immagini hanno fatto il giro del mondo sono ormai entrati nel dna della città, nella memoria recente del capoluogo.
Anche per questa ragione Antonietta Centofanti, presidente del comitato familiari delle vittime continua a ripetere al sindaco Massimo Cialente, come un triste refrain, che la Casa dello studente non si tocca. La demolizione dello stabile era in programma, o sarebbe in programma a breve, insieme alle altre demolizioni di via XX settembre, ma al momento non è chiaro quale sia il disegno dell’amministrazione comunale.
Tornando al Welcome point, fra le altre richieste del week-end ferragostano, agli sportelli, c’è stata quella di un buon ristorante. Con un certo imbarazzo Pietro Giardini e i suoi colleghi hanno spiegato che «non c’è molta scelta nel centro storico, in ogni caso – spiega – abbiamo cercato di accontentarli».
Una buona notizia confermata anche dai commercianti che nel giorno di ferragosto sono rimasti aperti, fra cui la gioielleria Cavallo, è che il movimento turistici nel centro in questo lungo week-end è aumentato di molto rispetto all’anno scorso nello stesso periodo. Un dato confermato anche dal gestore del negozio di prodotti tipici ubicato lungo corso Federico II.
«Si tratta soprattutto di turisti di nazionalità italiana giunti all’Aquila dopo aver fatto un giro anche per i borghi vicini come Calascio e Santo Stefano di Sessanio – spiega Giardini – Qualcuno comincia a chiederci anche guide turistiche per effettuare un giro città».